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La danza protesta. Al via la Consulta

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La Cenerentola dello spettacolo - tale è considerata se messa a confronto con cinema e teatro - fa il punto su numero di spettatori e incassi del 2004 e cerca di puntare su di sé i riflettori: sia con l'istituzione di una consulta che con la promessa di scendere in piazza per attirare l'attenzione e porre un freno ai tagli del Ministero dei Beni Culturali che, nel 2004, sono ammontati a cinque milioni di euro. Alla consulta hanno già aderito Carla Fracci, Renato Greco, Raffaele Paganini, Maria Teresa Dal Medico, Gianni Ippoliti e Paola Saluzzi, come ha annunciato il presidente di Federdanza, federazione aderente all'Agis, Federico Grilli, che porta avanti il motto: «Gli investimenti concessi al mondo dello spettacolo e in particolare a quello della danza non sono fondi "a perdere", piuttosto sono un investimento». A dimostrazione di ciò il fatto che nel 2004, tagli allo spettacolo a parte, i contributi pubblici sono stati pari a 2.116.639 euro: secondo gli addetti ai lavori un vero e proprio investimento, visto che hanno messo in moto 251 compagnie per un totale di 564 recite che hanno coinvolto 167 teatri e interessato 135 città sparse qui e lì lungo tutto il territorio della penisola (I dati provengono dall'Associazione Danza Esercizio e Promozione aderente a Federdanza). In conclusione, se i fondi del Ministero ammontavano a 759 mila euro, il giro d'affari finale è stato pari a 4.027.264 euro, una cifra cinque volte superiore ai fondi forniti dallo Stato: «Federdanza chiede con forza - si legge in una nota - che vengano pertanto recuperati i 68.280.240,00 euro mancanti e che tale somma sia ripartita tra i settori dello spettacolo secondo le percentuali stabilite». Di qui la creazione della consulta, voce di problemi e perplessità provenienti dal mondo della danza e insieme la promessa di manifestazioni volte a sensibilizzare quella fetta di pubblico che pure adora balletti e tutù. E non solo. Perché Gianni Ippoliti punta il dito contro la televisione pubblica che, a suo parere, sembra abbia messo nel dimenticatoio il fantastico mondo della danza: «Non vengono presi in considerazione i programmi televisivi che parlano di danza, nonostante quei pochi programmi che hanno messo in onda abbiano riscosso un successo enorme - ha detto Ippoliti - indici di ascolto alla mano che parlano di spettatori incollati sul piccolo schermo». Dello stesso parere anche Mario De Stefano, il vicepresidente Federdanza e Paola Saluzzi, che ha partecipato alla presentazione dei dati: sebbene non abbia mai indossato un tutù e sebbene da bambina fosse stata rifiutata dalla scuola di danza, ha portato acqua al mulino della danza, perorando la causa di ballerini e addetti ai lavori.

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