Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Solarino: «Interpreto solo donne forti»

default_image

  • a
  • a
  • a

Alessandro D'Alatri è un ottimo regista. Il ruolo della sensuale Linda che ho interpretato mi ha dato tante soddisfazioni». Perché? «Perché Linda è una ragazza che fa la cubista nei locali per mantenersi agli studi. Un ruolo di finzione ma che appartiene alla realtà». Che cosa colpisce di lei lo spettatore? «Mi attengo a quello che è stato scritto. Sono un'attrice che colpisce lo spettatore per la mia forza, per il mio sguardo e per la mia capacità di bucare lo schermo. Un bel complimento che accetto a 360 gradi». E la sua bellezza? «Mi dicono trattarsi di una semplice bellezza mediterranea». Quali ruoli le piacciono? «I ruoli di una donna forte che con le parole riesce spesso a dominare i suoi partners». Sente la responsabilità che le è stata affidata dal cinema italiano? «Sì. Cercherò di non deludere i miei critici. Mi definiscono l'espressione delle potenzialità del nuovo grande cinema italiano. Aspettiamo e vedremo». Non è nata a Roma? «No, in Venezuela. Ho vissuto i primi anni in Sicilia e poi sono andata a Torino. Mio papà è siciliano, mia mamma di Torino. Ho un fratello con il quale condivido un ottimo rapporto». Figlia di genitori separati, le ha nuociuto? «Fino ad un certo punto. Mia madre, una donna eccezionale, è riuscita a ricoprire, per entrambi noi figli, sia il ruolo di madre che di padre. Ricordo di me come una bambina molto timida». Lo è ancora? «A volte sì. Prima mi vergognavo persino di entrare in panetteria per comprare la mia merendina. Mia madre mi è stata sempre vicina e mi ha aiutato a superare la mia timidezza». E la passione per il cinema? «Mi sono iscritta alla facoltà di Filosofia dopo il liceo scientifico. È arrivata prepotente la passione per il teatro che mi ha fatto trascurare gli studi intrapresi. Sin da bambina desideravo recitare. Mia madre era un'attrice di teatro e quindi mi ha coinvolto spesso. Volevo fare l'attrice. Ho frequentato una scuola a Torino. Il regista Calopresti mi ha regalato una piccola parte nel suo film "La felicità non costa niente". E da quel momento è arrivata anche la passione per il cinema». Ma è anche un'ottima giocatrice di pallacanestro? «Sì, ho praticato questo sport. Ora ho poco tempo per dedicarmi agli allenamenti». Torna spesso a Torino? «A volte. Per salutare mio nonno materno che ha 95 anni. Con lui ho proprio uno splendido rapporto». E il suo futuro? «Il futuro è nelle nostre mani ma non del tutto. In ogni caso mi incuriosisce tanto».

Dai blog