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Una sola passione non basta per tutta la vita

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Ne «L'imperfezione dell'amore» una coppia al culmine dell'attrazione fisica

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E per rifarsi ad un vecchio modo di dire tutti ne parlano ma pochi sanno cos'è. Anzi, come osservava con l'abituale acutezza viperina La Rochefoucauld, ci sono persone che non si sarebbero mai innamorate se non ne avessero sentito parlare. Del resto, l'uomo è tendenzialmente incline a parlare soprattutto di ciò che ignora: gli viene piú spontaneo. Al Salone Internazionale del Libro di Torino più di un autore ha affrontato il tema dell'amore, ampliando i punti di vista in modo esponenziale, cercando di affrontare talvolta con disinvoltura e leggerezza i dubbi più consistenti sull'argomento. Perché ci si sceglie? Perché quella determinata persona fa scattare l'alchimia e tutto il resto del mondo passa quasi inosservato? Una spiegazione definitiva e chiarificatrice in realtà nessuno la propone, ma Camilla Baresani offre un ottimo spunto di riflessione attraverso il suo libro «L'Imperfezione dell'Amore» (Bompiani). La storia parla di un incontro fra due persone molto diverse, che rappresentano anche due culture opposte, non per contrasto, bensì per caratteristiche. La protagonista femminile è una donna russa di quarantuno anni, con tutte le caratteristiche di una persona in piena crescita, affascinata dal consumismo inteso come status symbol, che compra cose inutili e superflue solo per il gusto di possederle; per contro il protagonista, un italiano di trentotto anni, presenta il suo decadentismo consumistico, poiché la società in cui si muove ha già superato il bisogno di rappresentarsi con gli orpelli esteriori. Il loro è un incontro determinato dall'attrazione fisica, quindi fatto di passione e desiderio che porta all'esaltazione dei sensi, e che per un momento permette ai due protagonisti di dimenticare il loro vissuto. Ma da questa storia, non può che nascere spontanea una domanda a Camilla Baresani. Amore e passione possono essere la stessa cosa? «Una domanda da niente. Perché adesso è difficile cogliere le sfumature fra passione ed amore. Non si può tracciare dei confini precisi. Forse si può parlare d'amore quando una relazione dura nel tempo. Ma parlando di amore credo che sia un modo di rigenerarsi e di cambiare pelle. È un indefinibile qualcosa che arrichisce e accresce. Una trasmissione positiva di imput, di emozioni e di sensazioni, perché anche quando una storia finisce, naturalmente se si tratta di una storia importante, dentro ti restano i ricordi ed uno spazio del tuo cuore apparterrà per sempre a questo amore». Camilla Baresani ha un modo delicato per raccontare l'amore e la passione nelle sue mille sfumature, ed in questo suo terzo romanzo ha dimostrato la sua capacità di costruire una gabbia narrativa ad ampio spettro con due campioni sociologici molto particolari, sottolineando determinati confini come le differenze culturali. Inevitabile, una tra le domande più gettonate. Secondo lei, nella vita esiste un solo grande amore oppure esistono più amori? «La vità è lunga, per cui pensare ad un solo unico grande amore mi sembra riduttivo. Secondo me, le persone, dopo dieci, quindici anni cambiano, per cui bisogna considerare che possono cambiare le esigenze e di conseguenza può cambiare il tipo di rapporto che una persona può desiderare vivere. No, seconde me non può esserci un solo grande amore, benché per un grande amore ciascuno conserverà uno spazio speciale per sempre».

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