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Dal mondo della scuola all'avventura letteraria

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Dal 1989, con «Il salto con le aste», è partito il suo confronto con il romanzo, in cui ha messo a frutto le esperienze scolastiche, potenziandole di quel tocco di personale forza immaginativa che la critica gli ha riconosciuto fin dall'avvio affidandogli ruoli e compiti propedeutici che, c'è da dire, Starnone ha saputo utilizzare nel migliore dei modi. «Segni d'oro» del 1990, e ancora «Eccesso di zelo» del 1993, «Denti» dell'anno dopo, da cui il regista Gabriele Salvatores ha tratto l'omonimo film, riflettono la continuità di una ricerca sull'uomo di rilevante entità. Infine, «La retta via» del 1996, e soprattutto «Via Gemito» del 2000, Premio Strega del 2001, Premio Campiello 2001, Premio Napoli, e ancora Premio Alvaro: una bella incetta di riconoscimenti a gratifica di un testo che ha «liberato» la narrativa meridionale da quell'intrico di olive e di lamenti che ne aveva segnato le sorti per nulla progressive. W. M.

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