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di SIMONA BUONOMANO UNA «biblioteca delle biblioteche», che custodisce e svela i tesori ...

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Una sintesi ideale non solo delle diciassette biblioteche storiche della regione, che insieme all'Apostolica Vaticana hanno voluto esporre i loro gioielli, ma anche delle altre cento e più, racchiuse nell'antica Marca, simbolicamente rappresentate in questa preziosa mostra che avrà corso fino al 30 aprile. Una biblioteca che vive nella Storia, tra l'antico lazzaretto di Ancona, costruito nel 1733 da Luigi Vanvitelli e il Palazzo Pianetti Vecchio di Jesi, oggi Museo della Stampa. Ma qui non si tratta solo di libri, siano essi pregiatissimi codici miniati o introvabili incunaboli cinquecenteschi, ma anche di globi e carte geografiche, incisioni e disegni, raccolti nella sezione grafica, infine di musica e antiche partiture. E si vedono finalmente in volto, nei ritratti e nelle riproduzioni, i tanti più o meno illustri collezionisti, che, in queste sale, narrano altrettante storie d'amore per la cultura. Impossibile scegliere tra questi 370 gioielli: i sei codici della biblioteca di Fonte Avellana, voluta da San Pier Damiani (XI secolo), o quelli rinascimentali della biblioteca di Federico da Montefeltro, splendidamente miniati; l'acquaforte del «Trionfo di Carlo V», lunga 12 metri, opera di Nicolaus Hogenberg (1530); incunaboli come L'Orazio di Strasburgo del 1498 o la Cronaca di Norimberga del 1493; una prima edizione di Aldo Manuzio dell'"Hypnerotomachia Poliphili"; i due noti Codici Oliveriani, con rare miniature; edizioni dal cinque al Settecento di Tasso, Bembo, Castiglione, Dante; libri dimenticati che raccontano mondi quasi fantastici: un Erbario-lapidario del XV secolo, improbabili trattati di anatomia illustrati, antichi ricettari o lo studio di Girolamo Fabrici su feti ed embrioni (1604); il progetto del 1810 di una curiosa «macchina per il volo». Poi gli atlanti acquerellati del Mercatore, Kaerius, Blaeu; i globi decorati del XVI e XVII secolo; la grande carta nautica del 1508, una delle prime a rappresentare i confini del Nuovo Continente; disegni preparatori e schizzi d'autore più o meno antichi, da Raffaello a Guido Reni, dal Canova a Guttuso, fino alle stampe di Carracci, Rembrandt, Durer. E per la musica lettere e autografi di Rossini, un barocco «Codice poetico musicale in forma di cuore» o i Frammenti di madrigali e villanate del Petrucci.

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