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di MARIDA CATERINI MASSIMO Boldi il prossimo 30 gennaio sarà al timone ...

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Accanto all'ex Cipollino ci saranno Alessia Marcuzzi e Diego Abatantuono alla sua prima esperienza come conduttore televisivo. Boldi, veterano del programma di tiri mancini, sarà anche protagonista, sempre su Canale 5, da questa sera, della fiction «Un ciclone in famiglia», quattro puntate che rappresentano il suo esordio sul piccolo schermo come attore. È l'occasione per anticipare i due progetti televisivi, cogliendo anche aspetti inediti della personalità dell'attore. La sua attuale presenza sul piccolo schermo, nella duplice veste di conduttore e di attore, potrebbe significare un maggior avvicinamento alla televisione? «Innanzitutto sono un veterano di "Scherzi a parte" essendone stato il padrone di casa in varie edizioni. Quella di quest'anno, pur conservando la tradizionale formula del terzetto di conduttori, conterrà nuove novità spettacolari. La vera, grande, soddisfazione della mia carriera è adesso, esordire in Tv con la recitazione. "Un ciclone in famiglia", infatti, è la prima fiction della mia storia professionale». I film da lei interpretati per il cinema sono stati caratterizzati da un linguaggio abbastanza spigliato. Come si prepara ad entrare nelle case degli italiani? «Con massima educazione e rispetto. Io non ho mai amato la grossolanità e le battute a doppio senso. Ci sono stati, purtroppo, dei motivi che mi hanno indotto, in passato a cadere nella trappola della risata facile. Ma adesso tutto è cambiato. E l'ho già dimostrato con il film "Christmas in love", una pellicola pulita per tutta la famiglia». Perché scegliere la fiction in un momento in cui sembra che ci sia un'inflazione del genere sul piccolo schermo? «Mi sono lasciato convincere a recitare in Tv dal gruppo di amici presenti assieme a me nel cast. Tra questi, Carlo Vanzina che firma la regia, Barbara De Rossi, mia moglie nella fiction, Maurizio Mattioli e Benedetta Massola, l'ex letterina, che è invece, interpreta mia figlia. Ma il motivo più importante consiste nelle tematiche affrontate dalla storia che toccano i rapporti generazionali tra genitori e figli. Sotto l'ottica della commedia tipicamente italiana, con toni leggeri cerchiamo di indurre a riflettere su realtà familiari, su sentimenti, su realtà che ci toccano tutti i giorni». Ci spiega allora su quali tematiche verte la vicenda? «La storia vuole raccontare in maniera ironica il contrasto tra Nord e Sud attraverso due famiglie, una milanese, i Fumagalli, di cui io sono il capofamiglia, ed una di Roma, i Dominaci, il cui rappresentante è Maurizio Mattioli. I due nuclei si incontrano per caso e sono destinati, da una serie di circostanze che coinvolgono i propri figli, a condividere una fetta della loro esistenza, attraverso piccole e grandi ripicche che nascono dalla perenne competizione e dall'orgoglio nel voler imporre le proprie origini territoriali. "Un ciclone in famiglia" dovrebbe diventare un appuntamento annuale su Canale 5». Teme il responso dell'Auditel? «Noi miriamo a raggiungere un pubblico familiare e popolare. Per questo confido nella qualità del prodotto le cui riprese si sono svolte tra l'altro negli Usa, in Canada, in Sud Africa e, per un periodo, anche a Roma». Infine Boldi, che ha perso la moglie lo scorso anno, per un tumore al fegato, annuncia di aver creato un sito Internet www.marisaboldi.it dedicato alla consorte, per mantenerne vivo il ricordo.

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