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Scienza e società, prove di dialogo

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Veronesi lancia il summit: «Progresso più veloce della consapevolezza dei cittadini»

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Occorre che tutti siano parte del progresso scientifico», con queste parole il professor Umberto Veronesi ha lanciato, ieri, a Milano, la Prima Conferenza mondiale de «Il Futuro della Scienza», che si terrà a Venezia, alla Fondazione Giogio Cini, dal 21 al 23 settembre di quest'anno. «Il messaggio della Conferenza è la necessità di conoscenza - ha aggiunto Veronesi - E ricordiamoci che l'ignoranza non dà nessun diritto, né a credere, né a non credere». Sui rischi dell'assenza di dialogo tra scienza e società è intervenuto anche Marco Tronchetti Provera, presidente della Fondazione Silvio Tronchetti Provera che collabora con la Fondazione Cini e la Fondazione Umberto Veronesi all'organizzazione della Conferenza. «L'evoluzione scientifica procede con grande velocità e c'impone di prendere rapide decisioni - ha commentato Tronchetti Provera -. Il rischio è quello di una società inconsapevole, che si esprima attraverso slogan sui problemi che ci pone il progresso scientifico. Rischiamo di far parte di una società ignorante». Cinque premi Nobel e altri protagonisti internazionali della scienza, della cultura e della politica si confronteranno, a Venezia, sul ruolo della scienza nella società del terzo millennio, in occasione della Conferenza mondiale annunciata ieri da Veronesi, Tronchetti Provera, Giovanni Bazoli (presidente della Fondazione Cini) ed Enrico Bellezza (presidente della Fondazione Veronesi). I Nobel Michael Bishop, Rita Levi Montalcini, Paul Nurse, Carlo Rubbia, Claude Cohen-Tannoudij, e studiosi quali Giuliano Amato, Jacques Bernier, Margherita Hack, Mario Monti, Gianfranco Ravasi, Emanuele Severino, saranno nel comitato scientifico delle giornate sul «Futuro della Scienza», presiedute da Veronesi. «È cambiato tutto nell'Universo in 13 miliardi e mezzo di anni dal Big Bang - ha osservato Veronesi - Ma a noi interessa guardare alla scienza dei prossimi 50 anni. Vogliamo saperne di più su quando potremo lanciare una stazione umana su Marte: che cosa comporterà? Già oggi siamo impreparati tecnicamente e giuridicamente di fronte alla possibilità di realizzare la clonazione umana. Se veniamo a sapere della clonazione del toro Galileo ci limitiamo a sequestrarlo. Ma se ci dicessero che in Francia hanno clonato una bambina, come reagiremmo? La mancanza di un dialogo stretto tra società e mondo scientifico ci fa rischiare che quest'ultimo evolva indipendentemente, senza che se ne mettano in conto le conseguenze». Alle tre giornate della Conferenza si parlerà tra l'altro di «Scienza, Cultura ed Etica», «Libertà della Scienza e Filosofia» (21 settembre); «Le future fonti di energia per l'umanità», «La rivoluzione del Dna» (22 settembre); «Scienza ed Economia», «Scienza e Politica» (23 settembre).

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