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Sanremo, a casa Bonolis di nuovo c'è poco

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Califano con un brano dei Tiromancino. Tornano Marcella Bella, Peppino Di Capri e i soliti Matia Bazar

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A quel passato che aveva portato la rassegna canora ad essere il festival della musica italiana. Assenti i big, poco interessati a misurarsi con i rischi della gara, Bonolis ha fatto ricorso a una pattuglia di veterani con pochi innesti, per sfidare l'Auditel e per cercare di ridare alla cinquantacinquesima edizione della kermesse canora (dal primo al 5 marzo) almeno una patina dell'antico splendore. E sarà Bonolis, re degli indici di ascolto, accompagnato da Antonella Clerici, e una valletta ancora da scegliere, a tentare la sfida. «Festival a casa Bonolis», ha detto con un pizzico di polemica qualcuno degli esclusi. E qualche polemica susciterà anche la discussione sul regolamento. Al momento ci sono quattro artisti che hanno accettato l'invito senza aver presentato il brano (per alcuni doveva essere depositato entro il 23 dicembre 2004 ma per la Rai il termine scade il 24 gennaio). Venti cantanti in gara nella categoria big, a sua volta divisa in uomini, donne, gruppi e classic e dodici giovani. Nella categoria uomini troviamo Francesco Renga, Marco Masini (vincitore della passata edizione con il brano «L'uomo volante») Umberto Tozzi, Gigi D'Alessio, Paolo Meneguzzi. Per le donne Marina Rei, Antonella Ruggiero, Anna Tatangelo, Paola e Chiara, Alexia. Per i gruppi Le Vibrazioni, Nicky Nicolai, Velvet, Matia Bazar, Dj Francesco con la Dj Gang. Tra i classic Toto Cotugno, Marcella Bella, Nicola Arigliano, Franco Califano, Peppino Di Capri. Tra le indiscrezione trapelate da Viale Mazzini sembra che Dj Francesco (protagonista nell'Isola dei famosi) sia rientrato dalla porta di servizio, dopo l'esclusione nella categoria uomini, proponendo all'ultimo minuto, pur di far parte del cast, la sua Dj Gang. Ha lottato, invece, con tutte le sue forze per non essere relegato nella categoria «Classic» Umberto Tozzi, che ha accettato l'invito a patto che rientrasse tra gli «uomini». Non ha mollato sino all'ultimo minuto la cinghia Iva Zanicchi che voleva partecipare ad ogni costo. E vista l'eta di molti partecipanti poteva ben straci anche lei. Ma le polemiche sul «Bonoli's Festival» non finiscono qui. Si rammaricano i Ricchi e Poveri: «Peccato, ci sarebbe piaciuto esserci perché a Sanremo siamo molto legati, visto che ne abbiamo fatti tredici. Ma nessun dramma, con o senza il festival, lavoriamo sempre molto». «Credo che abbiano voluto fare una cosa del tutto diversa, questo è un festival a inviti, come una festa a casa Bonolis» commenta Mino Reitano che aggiunge: «io non sono stato invitato. Non si dimentichi il sig. Bonolis che l'anno scorso ho fatto il 56,4 per cento di share». Il Festival della canzone cuore-amore non lascia spazio alla tenerezza, parola di Riccardo Fogli. «Mi sfugge il meccanismo del Festival, un giocattolo di cui si impossessa chi decide, ma sopravviverò». Nessun copione, nessuna battuta scritta né sketch preparati, saranno l'estro e l'invenzione del momento, aveva detto Bonolis, a caratterizzare un Festival che mai come quest'anno sembrava destinato a continuare la rottura con il passato, dopo l'avversata rivoluzione portata da Tony Renis nella scorsa edizione. Ma sarà proprio così? Anche se ci fosse il sospirato picco di ascolti, per molti dei protagonisti sarà difficile far breccia con la vendita di dischi o trovare spazio nei network radiofonici. Da una minuziosa indagine sui music control risulta, che negli ultimi cinque anni, soltanto l'anno scorso, le radio hanno fatto uno strappo alla regola programmando oltre l'80 per cento dei brani della kermesse. A proposito di questo ha avuto l'occhio lungo Tony Rens quando l'anno scorso parlava di brani molti radiofonici. Quest'anno mister Quando Quando si limita a commentare così la manifestazione: «Aspettiamo di ascoltare i brani». Un ricordo affettuoso lo rivolge invece a Nicola Arigliano, che a 82 anni ritorna al festival.

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