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IL MANAGER ACCUSATO

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Mammaro: «Hanno manipolato le mie telefonate»

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Ed ora querelerò chi sta cercando di distruggere la mia professionalità». Pasquale Mammaro, il manager finito nel mirino di «Striscia la notizia» per il collegamento de «La vita in diretta» costato la sospensione a Gianfranco Agus e Piero Pellizzieri e l'autosospensione a Michele Cucuzza, è un fiume in piena. «Striscia - dice - mi ha messo in mezzo tempestandomi di telefonate, tagliando e cucendo le mie conversazioni. Le loro accuse sono tutte false: Michele Cucuzza, Gianfranco Agus e il regista Piero Pellizzieri sono tutti seri professionisti. È stato montato un caso che non esiste per danneggiare la Rai e Michele e tentare di risollevare gli ascolti di Striscia. Ma non si possono cercare ascolti sulla pelle altrui. Pensate che ora, per questa storia, il povero Mino Reitano (solo ospite in studio nella trasmissione incriminata ndr) che è un mio artista è stato sospeso da tutte le trasmissioni Rai...». Mammaro snocciola le cifre, «tutte regolarmente fatturate», che hanno portato al preventivo "incriminato" di 7.000 euro. «A Piero Focaccia sono andati 1.300 euro, a Mario Tessuto 1.000, a Gianni Pettenati 800, 1.600 euro alla società di mio cognato che si occupa dei sopralluoghi e dell'appoggio logistico ai nostri eventi, 500 euro di rimborsi spese tra taxi, auto, autostrade, bar, ecc. Un totale di 5.200 euro, più 1.800 per la mia società. Siamo arrivati così a 7000 euro. Loro erano disposti a sborsarne 8000, questa è l'unica cosa vera che hanno fatto vedere. Io gli ho detto che ne bastavano 7.000». «Vi racconto - dice Mammaro - come sono andate le cose veramente. Io sono un manager musicale ma organizzo con la mia società anche eventi. Per questo propongo saltuariamente ai programmi tv degli appuntamenti con la partecipazione dei miei artisti. Io propongo queste cose in maniera assolutamente gratuita alle reti televisive. Se loro sono interessati accettano e se, invece, sono cose fuori dal loro target dicono di no. Insomma, su dieci proposte mediamente ne accettano una». «Con "La vita in diretta", quest'anno - sottolinea Mammaro - non ho fatto praticamente nulla. Ad un certo punto mi ha cercato questo tale signor Vigorelli, che registrava a mia insaputa le conversazioni per conto di Striscia. Questo signore mi dice che ha un ristorante e che vorrebbe organizzare una cosa in tv per farlo conoscere. Mi fa l'esempio di tanti programmi che mostrano cuochi e ristoranti e mi cita "La vita in diretta". Dopo quella telefonata, questo signore mi chiamava ogni due-tre giorni. Un'insistenza che mi aveva anche insospettito, ma che non mi ha fermato perchè io non avevo niente da nascondere: stavo facendo il mio mestiere. Dunque ho pensato che tre miei artisti potevano andare a cucinare in quel ristorante ed ho messo in moto la mia organizzazione e quella di mio cognato Stefano Grandi che si occupa delle parti logistiche degli eventi che organizzo».

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