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SI INTRECCIANO storie di vita professionale, realtà vissute personalmente o immaginate, storie di sofferenza ...

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Sono romanzi, poesie e ricerche di chi, tolta la divisa, ama raccontare le esperienze vissute sul campo da se stessi o da altri. È già il quarto romanzo per Maurizio Mastrone, assistente di servizio presso la Questura di Bologna, che con un "giallo alla rovescia", «Il mio nome è Tarzan Soraia», narra la storia vera di un sedicenne che per sfuggire al disagio familiare si crea una nuova identità ed una nuova vita tra gli zingari. Piergiorgio Di Cara, commissario capo a Siderno, al suo secondo romanzo, spiega l'antefatto di «Isola nera», il suo lavoro precedente. Testimone di una strage, il protagonista, un ispettore di polizia, si fa voce del disagio umano e dello scontro di ruoli nelle indagini tra centro e periferia. Il più divertente è lo «Scusario dello scooterista» in cui il vicesovrintendente della polizia Barbara Bonanni, della Stradale di Pisa, racconta le scuse addotte dai giovani centauri sorpresi senza casco o mentre commettono infrazioni in sella ai propri mezzi. «Non mi ero accorto di non averlo in testa», «è già la quinta volte che perdo lo specchietto» sono alcune delle esilaranti frasi del libro che fa seguito allo «Scusario dell'automobilista», uscito a dicembre e che ha già ottenuto un grande successo con 30.000 copie vendute e i proventi destinati alle famiglie delle vittime della strada. Lo stand della Polizia di Stato oggi sarà anche teatro di un'iniziativa per i ragazzi che dovranno investigare su una misteriosa rapina che verrà compiuta in mattinata da una attore. I ragazzi, con l'aiuto degli agenti della scientifica, dovranno scoprire il colpevole dopo avere eseguito i rilievi e le indagini di polizia.

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