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NELLE SALE «SIGNORA» DI LAUDADIO. PARLA IL PROTAGONISTA

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Seganti: «Hollywood e le fiction mi condannano al ruolo di amante»

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In «Le stagioni del cuore», fiction di Canale 5 tanto amata dal pubblico televisivo, il suo volto non è passato inosservato all'occhio sempre attento del pubblico femminile che copioso segue la miniserie. Lui è Gianni Casiraghi l'amante della bella Anna Valle, inquieta consorte di Alessandro Gassman. Il suo vero nome, Paolo Seganti, 38 anni, un passato da pugile, uno dei pochi attori italianissimi che Hollywood ha deciso di adottare. Molto noto all'estero dove ha partecipato a numerose serie televisive ma anche a film del calibro di «L.A. Confidential» e «Tutti dicono I love You» di Woody Allen, dal 21 maggio sarà sui grandi schermi della Penisola con «Signora» di Francesco Laudadio. Una commedia ambientata nel Ventennio, dove Seganti veste i panni di un ingegnere antifascista che si mette nei guai per una storia d'amore con la giovane moglie di un ricchissimo imprenditore. Seganti ma come è finito a Hollywood? «A 19 anni dopo aver fatto il militare mi sono trasferito prima a New York, poi a Toronto ed ora a Los Angeles. Volevo assolutamente fare l'attore e devo dire che gli inizi sono stati difficili, poi è arrivata la notorietà con le pubblicità di Calvin Klein, Chanel, Ferrè, Krizia. I soldi mi hanno permesso di studiare recitazione, di fare teatro ed entrare nella mecca del cinema americano». Altri attori come lei hanno tentato questa strada e molti sono tornati a casa, per nulla soddisfatti di quello che avevano trovato. «Lì c'è una competizione che non trovi in altre parti del mondo. Puoi arrivarci tranquillamente, magari facendo qualche parte da emigrante, ma questo non vuol dire sfondare, sei solo un attoretto di contorno. È possibile anche che non ti piaccia quel mondo, come è successo alla mia amica Valeria Golino che è ancora molto amata dai produttori a stelle e strisce». Cosa occorre per farcela? «La lingua è fondamentale. Io per anni non ho voluto avere nessun tipo di contatto con i miei connazionali, mi sono completamente tuffato nel loro mondo e sono quasi riuscito ad avere una dizione perfetta. I film in America non sono doppiati per cui difficilmente ti affidano il ruolo principale se non hai una pronuncia impeccabile». Vuol dire che ha rinnegato le sue origini? «Neanche per sogno. Sono orgogliosissimo di essere italiano. Oggi sono sposato con una euroasiatica ed ho due figli che voglio portare presto a vivere nel mio Paese. Ho già una casa in Toscana dove ci sto 5/6 mesi all'anno. Voglio continuare a lavorare qui. Tra qualche tempo inizierò le riprese di una nuova miniserie per Canale 5 "Ho sposato un calciatore" dove sono il protagonista, una sorta di Totti a fine carriera».

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