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di PATRIK PEN A 131 anni dalla "prima" a Berlino, e di un enorme successo nei teatri tedeschi ...

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questa primavera ha due allestimenti al di fuori della Germania (dove viene rappresentata, sporadicamente). A Strasburgo, se ne è appena data un'edizione in scene e costumi contemporanei (dai blue jeans agli slip), mentre a Cagliari, Pier Luigi Pizzi ricrea, con citazioni pittoriche da tele di Agostino Arrivabene, il mondo ed il clima del «Signore degli Anelli». Perché si tratta di un evento che ha attirato critici da tutta Europa? Marschner si situa tra i protagonisti della "grande opera romantica tedesca"; tra le sue 23 opere, «Hans Heiling» è l'anello di congiunzione tra il fiabesco ed il sovrannaturale che tanto influenzò il giovane Wagner. La vicenda anticipa «L'olandese volante» e «Lohengrin»: Hans, figlio della Regina della Notte e di un mortale, si innamora di Anna, alla quale, però, è vietato conoscere la sua vera identità; quando la apprende, lo lascia per seguire Konrad ed al semi-dio non resta altra scelta che svanire e tornare tra elfi e nani nel profondo della terra. Ciò che influì molto sul giovane Wagner è la fluidità melodica e la densa armonia in cui appaiono i primi cenni di cromatismo, intrisi in una solida scrittura ritmica. «Hans Heiling» viaggia verso il lirismo intenso ed i leit-motiv. Utilizza il flusso orchestrale continuo senza la struttura tradizionale tra recitativi e numeri, impiega astutamente il melologo e nel golfo mistico dà priorità ai fiati. Il protagonista è Markus Werba, giovane baritono di grande agilità vocale, coniugata con avvenenza e grandi capacità sceniche. Anna Caterina Antonacci (Anna) dispiega il suo vasto registro (da soprano lirico a mezzo-soprano). Konrad è Herbert Lippert, tenore dall'intonazione salda e dai bei legati. Di rilievo anche la Regina degli elfi, Gabriele Fontana, e la madre di Anna, Cornelia Wulkopf. Straornidari i 50 bambini che costituiscono il coro di voci bianche (elfi e nani). Vibrante la direzione d'orchestra di Renato Palumbo.

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