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«Rifiuto Harry Potter non ha qualità»

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Li costruisci, li coccoli e poi li mandi sul mercato, sperando che vengano apprezzati. Una bella storia tiene compagnia, fa sognare. Io faccio il tifo per i bambini perché saranno loro i lettori di domani. Se non vengono abituati a leggere fin da piccoli, è difficile che possano appassionarsi da grandi». Margherita Forestan, colonna portante della Mondadori, è una sostenitrice del libro di qualità, ha fiducia nei giovani lettori e boccia i fenomeni costruiti a tavolino (come Harry Potter). È stata da poco nominata responsabile dei nuovi progetti adulti e ragazzi, ma lei si tira indietro: «Amo i libri per ragazzi e di quelli mi occupo». Lo stand della Mondadori sarà uno dei più grandi alla Fiera del Libro per Ragazzi, che da domani a sabato farà di Bologna la capitale mondiale della letteratura per i giovani. Che cosa indica il barometro dell'editoria per ragazzi? «Il mercato sembra molto statico, quasi in attesa di un nuovo evento che stravolga i parametri. L'interesse di molti è rivolto al libro trasversale, quello per tutti che, proposto con una grande campagna di marketing, possa risolvere i problemi dei librai e degli editori. Verrebbe da pensare che l'interesse per i titoli senza inutili seguiti stia scomparendo. Eppure gli ottimi libri ci sono. Per cui mi appello agli editori per ragazzi: abbiate coraggio di far conoscere la varietà delle proposte». Qual è il genere più forte? «Siamo ancora travolti dagli effetti che il fantasy ha generato. E pensare che, in Italia, questo genere non aveva mai funzionato. Ma è diventato interessante quand si è trasformato in fenomeno. A Bologna presentiamo tre autentici capolavori di fantasy: "Arthur e il popolo dei Minimei" del regista francese Luc Besson, "Stardust" di Neil Gaiman» e «Macchine mortali» di Philp Reeve. Nessuno è scritto da italiani... «È un caso. Fra qualche mese presenteremo un bellissimo libro di Bianca Pizzorno. Per quanto riguarda gli autori italiani abbiamo anche un grosso programma per i bambini da zero a cinque anni in collaborazione con la Benetton: protagonista sarà la pecorella Benny, illustrata da Nicoletta Costa. La Mondadori da un lato cerca di assecondare il mercato, dall'altro di governarlo, offrendo qualità. Eppure ancora oggi si vendono i fenomeni costruiti a tavolino con impegni notevoli di marketing e di comunicazione». Come Harry Potter. Che cosa ne pensa? «È un libro scritto bene, ma altrettanto bene scopiazzato da altri libri. A me non è piaciuto, altrimenti l'avrei comprato. La Mondadori è stata una delle 20 case editrici al mondo che l'ha rifiutato». Ma, considerato il successo, non si è pentita di averlo rifiutato? «Non sopporto le montagne di libri tutti uguali. È un libro costruito attorno a una biografia patetica. Preferisco le "Cronache di Narnia" di C.S. Lewis, come sono cento volte più belli di Harry Potter i libri di Ursula Le Guin. Questi autori hanno scritto fantasy meravigliosi, ma non ricevono investimenti megagalattici e, pertanto, non sono conosciuti». Quale fascia d'età legge di più? «Lo zoccolo duro dei lettori è fra i sette e gli 11 anni, merito anche dello straordinario impegno degli insegnanti. Poi c'è una caduta di interesse. L'attenzione per la lettura sta crescendo fortunatamente anche nelle scuole dell'infanzia». I genitori incentivano i bambini a leggere? «Non posso pensare che tutti i libri per ragazzi venduti insieme ai quotidiani vengano lasciati ad impolverarsi negli scaffali».

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