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Il profugo che crea l'alternativa all'avanguardia

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Molti viaggi, infinite esperienze, fino all'ingresso in letteratura per via di un recital di versi del 1987 al Dioniso Club, e nello stesso anno Enzo Golino gli fa pubblicare un gruppo di poesie sulla rivista di Mario Boselli, «Nuova corrente». La prima raccolta, Area di rigore, appare con l'editrice Cooperativa Scrittori, e con la benedizione di Elio Pagliarani, Alfredo Giuliani, Angelo Guglielmi e Luigi Malerba. Non c'è male... Affermatosi negli anni Settanta, ha rappresentato una delle poche, se non l'unica alternativa al mordersi la coda all'avanguardia e della neo avanguardia, alla quale ha contrapposto un esercizio del linguaggio del tutto diverso, e fortemente dialettico nei confronti di quel postmarinismo fuori tempo e fuori storia. Seguirono altre raccolte: «Ricreazione» (1979), «Pagine di gloria» (1983), «Museo interiore» (1987), «Gibilterra» (1991), «Metafisica tascabile» (1997), «Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio» (2000). E ancora, il romanzo «Tana per tutti» (1983), i radiodrammi «Accademia Sharov», «L'altro Majakovskij», «Intonaco sul passato», «Apocalisse nell'Arte», pubblicato nel 2000 per le Edizioni della Cometa. C'è infine un "notes magico", apparso a Padova nel 2003, «Matrigna». W. M.

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