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COSA hanno in comune le Sorelle Fontana con Jean Michel Basquiat, il creatore di graffiti irriverente ...

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Il giovane Marco Coretti, nuovo direttore creativo della griffe, ha aperto il guardaroba delle dive anni '50, quelle che affollavano l'atelier capitolino, e l'ha tinto tutto di rosa, il colore femminile per eccellenza. Spruzzandolo poi con i toni metropolitani. Perline, jet e cristalli Swarovski sui vestiti da sera si rincorrono in fumetti, grattacieli, auto, aerei e nei nomi di Micol, Marilyn, Jacqueline Kennedy. Stivali alti sotto i tailleur dalle giacchine corte, sandali di fiocchi e brillantini per la notte. È nel «glam-pulp», come lo definisce lo stesso couturier, il futuro delle Sorelle Fontana. Non solo rosa, invece, da Egon Fustenberg. Chiffon in tutti i toni del pastello. Ispirati alla pittrice Tamara de Lempicka, gli abiti leggeri e impalpabili sono percorsi da volants, ruches, frange e incrostazioni di pizzo chantilly. Cortissimi e scollatissimi tanto da svelare il seno. Il nude-look sembra piacere tanto agli stilisti. Anche a Chiara Boni che copre le nudità solo con sottili triangoli di tulle. Le gambe sono inguainate da fuseaux di pizzo colorato, il punto vita è strizzato in corsetti fin de siecle e guepiere. «In un mondo dove gli uomini amano gli uomini, le donne devono riappropriarsi del loro corpo invitante, ma più muscoloso e atletico di una volta», spiega la stilista fiorentina. È il ritorno degli anni '80 rivisitato: non più scomode e ingombrati spalline imbottite, solo muscoli torniti dalla palestra in bella vista. Kat. Per.

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