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LE ULTIME ORE DELL'EX BEATLES

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Nella denuncia si afferma che Harrison, indebolito dal tumore che lo avrebbe portato alla morte in pochi giorni, cercò di resistere alla pressante richiesta del medico dicendo: «Non so neanche più se so come si sillaba il mio nome». Ma Gilbert insistette: «Forza, puoi farcela», disse e, tenendo la mano di Harrison, lo costrinse ad autografare la chitarra «con grande sforzo e comprensibile disagio» dell'ex Beatle. La famiglia di Harrison chiede adesso di riavere indietro la chitarre e due cartoline che George firmò, secondo la denuncia, dietro minaccia di Lederman, medico americano di Staten Island specializzato in un controverso metodo per curare tumori all'ultimo stadio. Harrison morì a 58 anni nel novembre del 2001 dopo una lunga lotta contro il cancro. Il portavoce di Lederman, Wayne Roth, ha definito «assurda» l'accusa, spiegando che non c'è stata alcuna coercizione nei confronti di Harrison. A provocare l'irritazione della moglie e del figlio del musicista scomparso sarebbe stato un articolo, comparso sul magazine americano «National Enquirer», in cui compare una foto del figlio di Lederman che tiene in mano la chitarra autografata: una manovra, sospetta la famiglia, per aumentare il valore dello strumento. «Al medico non dovrebbe essere permesso di approfittare di questo comportamento», ha spiegato Paul LiCalsi, legale della famiglia Harrison. Ma, secondo Roth, il figlio di Lederman si diverte soltanto a suonare la chitarra (che ha un valore inferiore ai 10 mila dollari) resa preziosa dall'autografo di Harrison e la famiglia non ha alcuna intenzione di venderla. Gli Harrison, però, accusano Lederman anche di aver violato la privacy del loro congiunto orchestrando un'invasiva campagna stampa al fine di promuovere la terapia utilizzata dal medico: nella denuncia si sottolinea che Lederman rilasciò interviste su Harrison, contenenti diverse notizie riservate, alcune poche ore dopo la morte dell'ex Beatle.

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