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Le notizie che nessuno vuol dare

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«Io - assicura - non so cosa sia». D'Agostino, «deus ex machina» dell'osservatissimo sito Internet Dagospia.com, che raccoglie impietosamente tutto il gossip (e non solo) su tv, spettacolo, politica e affari, spiega che maldicenza - lo dice la parola stessa - indica qualcosa di negativo. E nonostante sia stato definito il re della maldicenza come «estremo rifugio dell'individuo indipendente», nega di perdere tempo in questo genere di attività. «Le mie non sono maldicenze - aggiunge - sono notizie. Ecco io dò le notizie che gli altri non danno». «Giornali e telegiornali non dicono tutto - continua l'autore del libro "Alta portineria. L'Italia potentona nel mirino di Dagospia" - C'è una rete di interessi della quale gli organi d'informazione fanno parte e per questo di certi precisi argomenti e di certi interessi non dicono nulla. Invece di queste cose parlo io con Dagospia». E poi «maldicenza» per il lookologo-tuttologo D'Agostino è un termine un po' generico e val bene la pena di distinguere tra maldicenza, che evidentemente ha un'essenza di «attività ufficiale», da forme meno velenose del parlare in libertà. C'è perciò anche il pettegolezzo e infine la forma più casereccia: la chiacchiera. Tutte cose che non rientrano nell'attività di Roberto D'Agostino: «La maldicenza - conclude - la lascio agli altri». A. A.

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