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È STATO uno dei precursori dei maggiori movimenti artistici della seconda metà del '900 e ancora oggi ...

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Ora l'opera di Robert Rauschenberg arriva in Italia per la prima importante retrospettiva che si svolgerà a Ferrara, a Palazzo dei Diamanti, dal 29 febbraio al 2 giugno. «L'uomo che ha più inventato in questo secolo, dopo Picasso», come lo avevano definito Jasper Johns e Leo Steinberg, a quasi ottant'anni (è nato in Texas nel 1925) porterà opere appositamente realizzate per la rassegna ferrarese. Ma la mostra di Palazzo dei Diamanti è finalizzata a presentare l'intero arco produttivo di Rauschenberg, oltre cinquant'anni di invenzioni all'insegna dell'indipendenza da ogni corrente artistica. In tutto un'ottantina di opere provenienti dalla sua collezione e da raccolte pubbliche e private, americane ed europee. Il percorso espositivo inizierà con gli esordi newyorkesi, dipinti, sculture, fotografie realizzati intorno agli anni Cinquanta e durante un soggiorno a Roma nel 1952, opere per lo più astratte o proto-minimaliste (i «White paintings»), ma anche lavori autobiografici come le «Scatole personali». Si proseguirà con una raffinata selezione dei celebri «Combines», con cui Rauschenberg ha introdotto, in un contesto pittorico espressionista-astratto, immagini ed oggetti presi dal mondo reale spezzando così la distinzione tra pittura e scultura. La poetica dei «Combines» si è ulteriormente sviluppata negli anni Sessanta con la serie dei dipinti serigrafici, con cui l'artista ha anticipato il linguaggio della Pop Art. Sperimentando nuove tecniche che gli hanno consentito di trasferire su carta immagini prese da riviste e giornali, Rauschenberg è arrivato a risultati di singolare rilievo. L'esposizione si concluderà con le serie più recenti, create dall'artista dal '92 ad oggi, caratterizzate da immagini derivate da fotografie scattate dallo stesso Rauschenberg in tutto il mondo. N. C.

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