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di ENRICO CAVALLOTTI CAPODANNO.

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..La mattina tardi poi fra le coltri ci si desta pigri, beati e molli. In testa ancora danzano i fantasmi di Bacco. Le braccia ancora sono ferme nell'atto d'avviluppare l'esile vita di una fanciulla nel vortice del valzer: o la sontuosa vita d'una dama effigiata nell'ondoso décolté. Barcollando si va al televisore, lo si accende e, sprofondando nel divano, si è a Vienna, nell'infiorata Musikverein dove riscoppia la kermesse di Capodanno. Altri valzer, come a notte, ma stavolta da valzare idealmente con Madonna Memoria: pannosa, delicata, un pizzico sentimentale e forse falsa. La famiglia Strauss di valzer e polke ne sforna di memorabili, e sono anni ed anni che gli italiani - notoriamente nemici alla musica d'arte - il 1° gennaio s'incollano in massa alla tv: a proseguire la festa, a dar un supplemento di felicità ai propri cuori avidi di tenerezza. C'è lí anche mamma, e nonna, e gli zii: tutti a sognare su quell'um-pa-pa, um-pa-pa, quest'anno diretto da Riccardo Muti.... Ahi! la festa rischia di venire turbata. Ché i sommi reggitori della tv di Stato, in un èmpito di patriottismo musicale, hanno deciso di trasmettere a mezzogiorno il Concerto dalla Fenice di Venezia, sotto l'illustre bacchetta di Lorin Maazel: che dirigerà pagine di Verdi, Rossini e Ponchielli. Ma e Strauss? e Muti ed i mitici Wiener Philharmoniker? E la Marcia Radezski su cui battono le mani anche i nostri pargoli dai tre anni in su? Dopo, dopo, alle ore 13,45, in differita, con la bocca lassa, intenta ai tortellini riscaldati: ai reperti cotechineschi della svanita notte.... C'era proprio bisogno d'infrangere una tradizione? C'era bisogno di ritardare quei valzer viennesi che, dopo la rorida messe d'illusioni coltivate nelle ore antelucane, ci premevano verso una felicità fugace ed elusiva, d'accordo, e però in grado di sistemare miracolosamente all'unisono nonni e nipotini? amanti furiosi e amanti egloghisti? Che c'azzecca Ponchielli con queste inesprimibili delicatezze dei recessi piú arcani?

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