Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

IL MAESTRO Luis Bacalov è indignato e annuncia battaglia dopo la sentenza della Corte d'Appello di Roma ...

default_image

  • a
  • a
  • a

La sentenza che ha ribaltato quella di primo grado (2001), prossima tappa della "guerra" a colpi di carte bollate la Cassazione. L'intero incartamento, ha annunciato il maestro, finirà anche sul tavolo dell'Academy affinchè ogni ombra sia fugata dalla sua reputazione. Tuttavia, se qualcuno punta a mettere in discussione l'Oscar «pecca di ingenuità». Tutto ciò è stato spiegato in una conferenza stampa convocata da Bacalov, al suo fianco Ennio Morricone: tastiera e spartiti, numeri e note, melodie e armonie, motivi canticchiati, per dimostrare l'infondatezza delle accuse. «La sentenza - ha esordito il maestro argentino - dice che ho plagiato quattro misure di una canzone di Endrigo. La partitura completa del "Postino" ne ha all'incirca mille. Come dire che ho rubato un pulcino in un pollaio industriale. La Corte d'Appello ha accolto in pieno l'analisi della seconda perizia d'ufficio che dice appunto che queste quattro misure sono una citazione di un pezzo di Endrigo, mentre la prima escludeva il plagio. A niente sono servite le perizie di parte firmate dal Maestro Luciano Berio e dal maestro Ennio Morricone che avevano scritto l'appassionata difesa peritale dimostrando l'infondatezza delle accuse». Morricone ha raccontato di aver consigliato a Endrigo di lasciar perdere. Il cantante istriano ha alle sue spalle una collaborazione artistica con lo stesso Bacalov il quale però ha preferito tagliare corto su questo legame: «Ho scritto molte canzoni di successo per Endrigo ma non sono qui per parlare male di lui». In ogni caso, si tratta di una «pura speculazione». E i giudici? In buona fede, parola del maestro Bacalov che punta invece il dito contro i consulenti tecnici.

Dai blog