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di IVAN BELLANTONI DAL 1947 si «nutre» di papiri ed epigrafi romane e ieri, al suo 80° compleanno, ...

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Per tracciare un profilo del professore Mario Amelotti - a cui è stato dedicato ieri un simposio presso il dipartimento di Scienze Storiche e Giuridiche dell'Università Mediterraneaa Reggio Calabria - ci vuole poco: basta essere, infatti, oggettivi, così come lo è lui quando commenta gli antichi documenti. Professore di Diritto Romano, di Papirologia ed Epigrafia Giuridica, storico, allievo e degno successore di Vincenzo Arangio Ruiz, ha origini piemontesi-lombarde (anche se nasce a Rieti, nel 1923) e si è laureato in ritardo - luglio '46 - a causa della guerra. Per quanto riguarda la sua formazione scientifica, la possiamo dividere in due periodi: quello «fiorentino» (con gli «Incunabula», il saggio su un papiro milanese inedito del 105 d.C., «Un nuovo testamento per aes et libram» datato al 224 d.C. e «Un nuovo testamento greco egizio dell'età romana») e quello «genovese» (con la monografia sul testamento romano attraverso la prassi documentale, che diventerà un classico della letteratura scientifica sull'argomento). Oggi, la figura di Amelotti è simile a quella di un antico giurista romano, sempre alieno dalla teoria e dall'astrattezza: «Ritengo - conferma infatti lo storico - che la scienza debba trarre vantaggio dallo studio condotto direttamente sulla concreta applicazione del testamento, prescindendo da ogni preconcetta impostazione». Con l'accrescersi delle scoperte documentarie sul testamento classico, l'insigne professore offre inoltre il suo notevole apporto scrivendo alcuni articoli di aggiornamento e commento dei nuovi testi. Un uomo d'altri tempi, quindi, l'Amelotti, ampio conoscitore dell'antico, dall'architettura all'archeologia, che, oltre essere pandettista e tardo-antichista, è considerato nei più alti ambienti intellettuali d'Italia e non solo il pontifex maximus degli studi di epigrafia e papirologia giuridica. A festeggiarlo nel simposio di ieri c'erano: il rettore Alessandro Bianchi, il direttore del Dipartimento Felice Costabile, l'ex ministro Oliviero Diliberto, Mario Talamanca de La Sapienza di Roma, Livia Migliardi Zingale dell'Università di Genova, Sebastiano Ciccarello della Mediterranea, Letizia Vacca dell'Università Roma 3, Francesco Amarelli, Lucio Bove e Lucio De Giovanni della Federico II di Napoli, Antonio Fernandez de Bujan dell'Università di Madrid e Giorgio Barone Adesi dell'Università di Catanzaro.

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