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di CARMEN GUADALAXARA IL RAGAZZO di Monghidoro, l'idolo della musica leggera italiana, ...

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L'artista sarà tra i protagonisti, insieme con Gigi D'Alessio, Alessandro Safina, Solomon Burke, Khaled, Laury Hill, del Concerto di Natale in Vaticano, organizzato dalla Prime Time Promotions in favore del progetto «50 chiese per Roma», che si terrà il 13 dicembre nell'Aula Paolo VI e che verrà trasmesso la sera della vigilia di Natale alle 21 su Canale 5. Visibilmente emozionato, Morandi, per la prima volta, prende parte a questa manifestazione che lo vedrà esibirsi sulle note di «White Christmas» e del singolo «Il mio amico», il brano messo a disposizione nello spot realizzato dal ministero del Welfare in occasione dell'Anno europeo dei disabili. «Quando il ministero mi ha chiesto di utilizzare la canzone "Il mio amico" - spiega il cantante - ho aderito con entusiasmo. L'avevo composta otto mesi fa, per il mio ultimo album, ma sono stato entusiasta che venisse usata per un'opera di sensibilizzazione così importante». Il cantante bolognese, tra l'altro non è certo nuovo a iniziative benefiche. «L'impegno di solidarietà, con la nazionale cantanti mi ha cambiato come artista e come persona». E si è scoperto anche un Morandi devoto, che ha anche svelato di essere stato quattro volte in questi ultimi anni a Lourdes. «Questo ha cambiato il mio modo di essere artista e di affrontare la vita di tutti i giorni. Mi sono sentito molto piccolo davanti al grande dolore e alla grande voglia di vivere dei malati. È stata un'esperienza straordinaria che mi ha fatto sentire il piacere di stare insieme, di fare qualcosa per un altro, e questa solidarietà dà senso alla vita, non vedo altro...». Riguardo agli ultimi avvenimenti che hanno colpito al cuore il nostro Paese, Morandi ammonisce il popolo italiano. «Mi sembra che troppi italiani ancora siano sordi alle parole di accoglienza, di fratellanza invocate dal Santo Padre. Il rispetto è la strada giusta per trovare la pace». Tornando al concerto in Vaticano conclude: «I nostri canti di Natale saranno dei canti di pace. E per farli arrivare più lontano useremo l'unica arma accettabile: la voce».

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