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I tempi eroici del legionario con l'orologio

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Le pellicole a sfondo storico furono inventate e realizzate in gran parte in Italia e quasi tutte a Cinecittà dove hanno visto la luce non solo «Ben Hur», «Quo vadis» e «Cleopatra» ma anche, e sono pochi a saperlo, «Il paziente inglese», «Cliffhanger» e «Daylight» con l'americanissimo «Sly» Stallone. Il capostipite di tutti i kolossal lo girò Carmine Gallone nel che, reo di aver messo su pellicola un impressionante «Gli ultimi giorni di Pompei» (1924) e un impeccabile «Casta diva» (1935) fu condannato a girare nel '36 il più ricco e grande film di propaganda fascista della storia del Ventennio. Quel film, caldeggiato dal Duce Benito Mussolini con i modi soavi che l'hanno contraddistinto (la leggenda vuole che fosse tutti i giorni sul set a dire a Gallone quello che doveva fare), non poteva che finire in modo inglorioso. «Scipione l'Africano» fu subito bollato. L'indomabile spirito italico avverso a chi «se la suona e se la canta» additò un legionario (dovremmo essere attorno al 200 avanti Cristo) con orologio ultrapiatto al polso. Poi c'è chi dice che dietro a un elefante da guerra si intravede un'automobile e non manca chi giura di aver notato qua e la dei pali del telegrafo. «Scipione», capostipite di tutti i kolossal, passerà alla storia come il film più tragicamente comico della storia del cinema.

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