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di MARIDA CATERINI «FINALMENTE qualcuno ha avuto il coraggio di dire una verità sacrosanta».

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La conduttrice di «Forum», programma del mezzogiornod i Retequattro, ha scelto proprio lo stilista Armani per gli abiti da indossare durante la trasmissione e attribuisce molta importanza all'immagine che una donna offre di sé. «Un conto sono le scelte personali, sulle quali ciascuno investe la propria privacy. Un altro, invece, è la scelta del proprio abbigliamento, il primo passaporto che ci qualifica verso gli altri. Quando si eccede nella moda non sono gli stilisti a non rispettare le donne, ma queste ultime a sminuire la propria dignità, accettando specifici compromessi», conclude la Dalla Chiesa. Un parere che è condiviso anche da altre due donne dello spettacolo, Roberta Beta, attuale inviata del programma di Raiuno «la vita in diretta» e Debora Caprioglio che debutterà il prossimo 4 novembre al teatro Manzoni di Roma, con lo spettacolo «Bivio d'amore». «Le passerelle dovrebbero essere il punto di riferimento di una moda da indossare e nella quale riconoscersi» afferma la Caprioglio. «Purtroppo oggi si tende a speculare su tutto, sulla donna e recentemente anche sull'uomo», conferma Roberta Beta. «Se lo stesso Ive Saint Laurent ha utilizzato le nudità maschili, significa che oltre al rispetto, sta venendo meno la considerazione per le persone. Piuttosto che restituire dignità alla donna oggetto, abbiamo scoperto anche l'uomo oggetto», sottolinea l'ex inquilina del Grande Fratello 1. E fa notare come siano proprio gli eccessi e la morbosità a cui ricorre la moda per catturare l'attenzione, a creare nelle adolescenti irrequietezza, sofferenza e disadattamento. «In passerella posso accettare qualsiasi trasgressione, perché oramai ogni defilée è diventato uno show - dice Roberta Capua, conduttrice di Uno Mattina - Spesso si tratta di una scelta degli stilisti finalizzata a catturare l'attenzione dei consumatori e a fare spettacolo. La mia stima delle donne mi fa ritenere che noi alla fine siamo in grado di scegliere e valutare, anche se gli stilisti pensano che l'eccesso sia producente, lo stesso discorso vale per me anche per la moda maschile. Dalla passerella all'armadio di casa c'è sempre una grande mediazione». «L'abbigliamento è importante e per una signora non si concilia con la trasgressione. Certo è una questione di rispetto verso noi stesse, non agghindarci in modo da risultatare ridicole - afferma Rita Forte - Mi rendo conto però che ci sono dei capi che hanno una funzione solo estetica, di rappresentanza e che non verranno mai indossati».

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