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PARIGI — Leggera come una farfalla, la donna Valentino ha tutti i colori dei fiori su cui si posa, ma ...

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Sempre a Parigi, ieri, anche la giovane Stella McCartney (gruppo Gucci), ha puntato sulla leggerezza della donna-papillon. Lo stilista italiano, per la sua sfilata primavera-estate, ha immaginato «una giovinezza femminile e sexy, ma senza alcuna volgarità, piena di vita, un po' fremente, con abiti che danno la sensazione di avere nulla addosso». Naturalmente è un nulla di gran pregio e di caro prezzo, quello che svolazza sui corpi esili delle giovanissime modelle («le ho volute tutte fresche e nuove, tra i 16 e i 18 anni»), tra le quali spicca, come matura eccezione, il corpo magico e formoso di Naomi Campbell. La pantera nera della moda, più che mai in auge (gli italiani ora la amano anche per il feeling con il mastino Ettore della pubblicità Tim) e con l'aria felice e soddisfatta, ha fatto ben tre uscite in passerella, salutata alla fine da un affettuoso bacio, inviato al volo dal fidanzato, Matteo Marzotto, seduto in prima fila. A chiedergli di loro, il giovane manager della Valentino (gruppo Marzotto) risponde sorridendo che «Naomi è carina, di buon umore e in gran forma» e non nega neppure che sia «una buona comunicatrice per il marchio». Ma a interpretare bene lo spirito di questa collezione Valentino vedrebbe anche Gwyneth Paltrow: «lei adorerebbe - dice lo stilista - questa collezione fresca e pulita, ma con tanti dettagli moda». Innanzitutto l'accostamento di blu e di bianco, interpreto in chiave marinara più leggera, con piccole gonne di satin, accostate a camicie maschili, rinnovate dal reggiseno di pizzo inserito, o a T-shirt di cotone, impreziosite da un drappeggio di chiffon sul seno. La silhouette è fluida, i corpini ottocenteschi hanno piccole ali di farfalla che si muovono libere, come la gonnina di raso o come i pantaloni extra-large in satin bianco. Anche i blazer blu, la parte più da crociera dell'intera collezione, sono smilzi e femminili. Ma il punto focale resta la linea corta, scivolata e svolazzante, delle gonne e degli abiti in jersey, in chiffon, in satin, drappeggiati sul corpo, asimmetrici, trattenuti da spille farfalla, guarniti di piccoli coprispalle tintinnanti di palline argentate. C'è tanto turchese «un colore difficile - spiega Valentino - ma che può essere molto donante», ma ci sono anche tutte le tinte pastello, questa volta accostate tra loro in modo inusuale, o mescolate nei fiori delle stampe. Il finale è un caleidoscopio di turchesi, viola, rosa, bianco, giallo e fucsia, per i lunghi abiti che concludono una sfilata dove spicca l'assenza del nero. Perchè tutto, stavolta, è all'insegna della gaiezza, tutto è molto leggero, come sottolineano anche gli accessori: i sandali alti attorcigliati alla caviglia come un rampicante con un fiore sbocciato, i fermagli a farfalla, le pochette di coccodrillo che, come gli orecchini, i bracciali e le lunghe catene, fanno dondolare cornetti scintillanti: la novità scaramantica sorprende il pubblico e diverte le signore. Da Stella McCartney invece (prima sfilata di ieri mattina) la leggerezza è interpretata soprattutto a strati: la figlia del «beatle» Paul, ha messo in contrasto i veli, sfumando dal verde all'azzurro, dal grigio al giallo, dal lime all'acquamarina, in un gioco cromatico assai gradevole, creando sovrapposizioni e incroci di sottovesti, T-shirt e top. L'insieme allontana Stella dallo stile prettamente londinese: gli abiti di chiffon, corti davanti e con lunghe ali ai lati, sono il centro di una collezione che si arricchisce anche di corpetti orientaleggianti, costumi da bagno con coulottes alte alla vita, deliziosi shorts-pareo in grisaglia fresca e maschile, blouson di raso verde militare con cappuccio e gonna a balze.

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