Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Con «Ti adoro» Pavarotti canta pop

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Big Luciano Pavarotti si è dato al pop. È stato pubblicato «Ti adoro», un cd di tredici canzoni pop-moderne (inclusa una cover del brano Caruso, scritta ed interpretata da Lucio Dalla) e non ci sono dubbi che farà fortuna. «Era ora - spiega il Maestro. Mi sono stati proposti brani bellissimi e ho accettato di cominciare a registrarli. Ero nello stato d'animo giusto per cantare queste canzoni e mi è piaciuto moltissimo». Classe 1935, Pavarotti è in assoluto il tenore più conosciuto nel mondo: merito in parte della sua voce che in alcuni ruoli non ha rivali, in parte del battage pubblicitario che è da sempre stato fatto intorno al suo nome. Punta di diamante della scuderia Decca erano 20 anni che gli chiedevano di incidere un disco di «canzoni moderne». La musica che ascolto? «Di tutto. Dalla lirica al rock. Basta che la musica sia bella - spiega il tenore. Non guardo mai all'autore, ma solo al valore di un'opera, di una sinfonia o di una canzone. Ci sono autori mediocri che hanno creato brani musicali stupendi. Naturalmente in questo cd non cerco di emulare gli Abba o i Rolling Stones, ed ho respinto ogni coinvolgimento in interpretazioni rap. Se è vero che uso la mia voce per cantare in diverse lingue musicali per il Pavarotti & Friends, il tutto si esaurisce in quel contesto. Posso anche cantare il "Miao" di Rossini per beneficenza, ma non in un contesto serio. Mai. Il bello della manifestazione sta nel fatto che tutti questi mondi musicali si incontrano per una causa che tutti vogliono sostenere». La nascita di Alice, la bimba avuta dalla sua compagna Nicoletta Mantovani (si sposeranno entro l'anno a Modena), ha ispirato il titolo dell'opera: Ti adoro. È un boogie-woogie che ha già riscosso i consensi del pubblico radiofonico. C'è anche il «Gladiatore» di Hans Zimmer e per questo Pavarotti ha un leggero senso di colpa. «Mi era stato chiesto di interpretarlo per l'omonimo film di Ridley Scott. Credevo che non fosse una canzone adatta per la mia voce. Delle volte si fanno degli errori di valutazione».

Dai blog