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di NICOLETTA CASTAGNI CULTURA invece di azalee.

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«Abbiamo scelto di finanziarci senza ricorrere alla vendita di fiori o frutta, come fanno le altre istituzioni per reperire fondi - ha detto il presidente del Fai Giulia Maria Mozzoni Crespi alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa «Dietro le quinte delle città» - perchè volevamo che fosse un'occasione in più per aiutare gli italiani ad acquisire consapevolezza del valore del nostro patrimonio culturale». Ma i soldi sono soldi, ha proseguito Crespi, e il Fai non è ricco come la gente crede. Bisogna mantenere aperte al pubblico e a volte restaurare le 30 proprietà gestite dal Fondo per l'Ambiente Italiano e anche accoglierne di nuove, ha aggiunto il presidente, «e noi non vogliamo finire in bancarotta, anche se ora va di moda». In pieno stile Fai, la manifestazione (realizzata nell'ambito di Progetto Italia di Telecom Italia e che, secondo il presidente dell'Ispo Renato Mannheimer potrebbe richiamare il 30% degli italiani) illustrerà in modo nuovo e divertente 58 monumenti svelandone le vicende recondite o le emozioni che hanno suscitato. «In Italia - ha detto il direttore generale del Fai Marco Magnifico - ogni monumento è stato in qualche modo una casa dove si sono vissuti drammi e passioni, storie di vita che potrebbero avvicinare ancora di più all'eredità culturale delle nostre città». Con un'offerta minima di 10 euro si potrà dunque assistere a singolari performance che avranno per protagonisti non gli storici dell'arte o gli architetti, ma in molti casi politici e uomini di spettacolo. A Varese il ministro Roberto Maroni parlerà di Palazzo Estense, simbolo della città, dietro cui si celano le vicende della Duchessa d'Este, seconda moglie del Duca Francesco III, che tanto tramò (per non perdere il lignaggio alla morte dell'anziano marito) con Maria Teresa d'Austria per avere il titolo di Signora di Varese. Le fu concesso e fece quindi costruire una grande reggia, il Palazzo Estense appunto, ma morì prima di andarvi ad abitare. Il ministro Maroni, che è nato a Varese, ha detto Magnifico, parlerà soprattutto di cosa significa quel parco per la città, in quanto è il posto dove da sempre vanno gli innamorati. A Roma, al Teatro Eliseo, Francesco Rutelli racconterà il dietro le quinte della Fontana dell'Esedra e di altri monumenti che furono realizzati dal bisnonno Mario Rutelli. Lo scultore siciliano (1850-1951) fu infatti artefice di molti monumenti dell'epoca, quando, nel passaggio dal governo Pontificio all'unità d'Italia, Roma si trovò a vivere un forte rinnovamento urbanistico e architettonico. Il monumento "svelato" di Napoli sarà invece Palazzo Filomarino, edificio seicentesco che fu acquistato nel 1912 da Benedetto Croce. Sarà tra gli altri il commissario Montalbano Luca Zingaretti (nella foto) a ricostruire a modo suo le vicende del palazzo (da sempre centro della vita culturale partenopea) e della biblioteca che vi istituì il filosofo raccogliendo in sessant'anni di attività ben 70.000 volumi. Mentre a Venezia si ricostruirà la storia del Teatro La Fenice, a Milano Philippe Daverio cercherà di restituire ai milanesi le proprie origini a cui, dice lo storico dell'arte «per tradizione, non sono interessati». Lo spunto sarà infatti la Basilica di S. Eustorgio, costruita nel XII secolo. Per informazioni www.fondoambiente.it oppure 800.591.191

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