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di CARLO ROSATI DUE TEATRI pubblici uniti per la messa in scena del «Il trionfo dell'amore» ...

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Sono quelli del Teatro del Veneto e del Biondo di Palermo, uniti in questo allestimento di Luca De Fusco che conclude il ciclo dedicato alla «follia dell'amore». De Fusco è al suo quarto appuntamento con il maurivaudage del poeta francese che nel Settecento ha inventato la commedia del sentimento scrivendo per i "comici" della commedia italiana, richiamata a Parigi dal Re di Francia con il Riccoboni, una compagnia che aveva le stesse prerogative della nascente Comédie Française, quasi un viatico per «Les Italiéns» di Scaparro il cui programma si svolge a Parigi in questi giorni con la partecpazione dell'Eti. Marivaux, grande innovatore dei "moderni" del teatro del suo tempo, contro la commedia lacrimevole, finì povero e depresso, ma le sue commedie hanno trovato la loro riscoperta proprio nel nostro tempo, con gli appassionati e felicissimi allestimenti di Giorgio Strehler ma anche nel cinema, con l'affascinante Mira Sorvino protagonista del «Trionfo dell'amore» presentato a Venezia nel 2001 da Claire Peploe Bertolucci. Tutto ruota intorno alla Léonide di Mascia Musy, la principessa innamorata e intraprendente, disposta a tutto pur di conquistare Agide, il legittimo erede del regno. Per superare le diffidenze del giovane, allevato dal filosofo Ermocrate nel culto della dea ragione e nel disprezzo delle donne, ricorre al travestimento, dando il via a un serrato gioco di seduzioni che finirà con il piegare alle leggi del cuore sia Ermocrate che la sorella Léontine, interpretati da due ironici attori come Ugo Pagliai e Paola Gassman, imbrigliati nelle maree della loro vita non vissuta. In loro è il successo di questo allestimento, loro che si presentano come due cariatidi umane riconquistate dall'amore, perdono la loro pesantezza e il loro peso assieme alle loro convinzioni imponendosi al pubblico che applaude tutti per almeno dieci minuti.

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