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La festa per il crollo della cortina di ferro divide la Sinistra

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L'aforisma oggi va a pennello alla Sinistra italiana che sta implodendo sotto il peso di un dilemma: festeggiare o no il 9 novembre. Per le persone distratte ricordiamo che il 9 novembre del 1989 cadde il muro di Berlino. Sì perché a Berlino c'era un muro, con filo spinato, torrette e mitragliatrici, anche se a un gran numero di persone non piace ricordarlo. A dare il via alla polemica è stato un articolo pubblicato da «Il Tempo» il 21 settembre nel quale si informava che Silvio Pons, direttore dell'Istituto Gramsci, è favorevole a una giornata in ricordo dei fatti del 1989 e che per questo si era inimicato le alte sfere Ds. Apriti cielo. Dopo questo articolo piccolo piccolo il gran guardiano della cultura di sinistra, Paolo Mieli, è andato a caccia di smentite sul Corsera. Ma Alfredo Reichlin (ex parlamentare comunista reo di aver detto: «Non è possibile avere alla guida del Gramsci chi ha le stesse posizioni di Forza Italia»), non solo non smentisce ma parla anche di «giornalismo vergognoso». Mieli ribatte che il «giornalismo vergognoso» è quello del quotidiano «Il Tempo», reo, probabilmente, di dare notizie e aprire dibattiti. Poi interviene (sempre sul Corsera) Pons, che difende la sua posizione. Nella catastrofe generale piomba anche Furio Colombo, direttore del noto giornale indipendente «L'Unità», che polemizza con Pons. Fin qui solo pioggia. Il primo ottobre il Senato dichiara il 9 novembre «Giorno della libertà», con cerimonie e manifestazioni soprattutto nelle scuole. E arriva la grandine, ovviamente rossa. Se prima i toni cercavano, a stento, di essere pacati ora si fanno addirittura convulsi. A sinistra nessuno più cerca di far finta che l'abbattimento di un muro con filo spinato si debba, almeno pro forma, considerare una cosa positiva. S'indignano, nell'ordine, prima i sindacati e poi i politici. Per il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini si tratta chiaramente di «uso strumentale della scuola a fini di parte». «La scuola - afferma Panini - non può essere ridotta al ruolo di supino terminale di un inaccettabile revisionismo storico». Il disegno di legge per Maria Chiara Acciarini, capogruppo Ds in commissione Istruzione del Senato e per Alba Sasso, della commissione Istruzione della Camera è un «provvedimento gravissimo». Il disegno di legge - affermano le diessine - rientra nei provvedimenti di rivalsa attraverso i quali questa Destra sta cercando di costruire luoghi e spazi in cui affermare la propria ideologia di parte». Ma non basta. Secondo le due parlamentari l'aggravante di questo disegno di legge, «che comunque dovrà passare anche sotto le forche caudine della Camera», è che «colpisce la scuola italiana e la sua autonomia attraverso una norma che dispone negli istituti celebrazioni ufficiali in occasione di questo Giorno della libertà». Si tratta, concludono, di «un tentativo vergognoso della destra di prevaricare ideologicamente laddove non riesce con il dialogo e il consenso con studenti e docenti». Intanto ieri i diretti interessati (i tedeschi) hanno ricordato con feste la riunificazione della Germania, avvenuta meno di un'anno dopo la caduta del Muro. Il cancelliere Schroeder ha detto che oggi la Germania è unita e presto anche l'Europa lo sarà. Il cancelliere ha anche promesso il suo appoggio ai Paesi dell'Est che vogliono entrare nell'Unione. La Germania è sempre stata vicina a quei Paesi dove, nell'89, sono state realizzate «cose incredibili», ha detto ricordando il crollo del Muro. Ma Schroeder non era di sinistra? (Nella foto: Romano Prodi a spasso con Gerhard Schroeder)

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