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Dai Cardinali ai gioielli rapinati due anni fa

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224 disegni e 102 incisioni) che documentano il percorso creativo dell'artista a partire dal 1927. Fra le più famose non si possono dimenticare alcuni capolavori della serie dei «Cardinali» e degli «Amanti», oltre a «Giulia e Mileto in carrozza». L'interno è articolato in due nuclei: gli spazi espositivi e la sezione comprendente la sala conferenze e proiezioni oltre all'archivio relativo all'opera di Manzù. Varie sono state le vicissitudini della Raccolta nel corso del tempo, tra periodi di grande abbandono e fasi di maggior fortuna. Del resto ad Ardea Manzù ha vissuto giorni di felicità creativa ed esistenziale ma anche ore di alta tensione: il 18 novembre 1974 ci fu il tentato rapimento dei figli Giulia e Mileto nel corso del quale fu gravemente ferito l'autista della famiglia. Gli alti e bassi della Raccolta sono esemplificati da due eventi del 2001: in quell'anno il Museo subì una rapina a mano armata che portò al trafugamento di una trentina di gioielli (una quindicina dei quali poi ritrovati) e nel novembre, quasi ad auspicarne una rinascita, vi si tenne la presentazione ufficiale della grande mostra dedicata a Giacomo Manzù ed ospitata dal dicembre nel Parlamento Europeo di Strasburgo, su iniziativa dell'On.Antonio Tajani. Dalla Raccolta, che si può visitare dalle 9 alle 19 tranne il lunedì, sono giunte anche le opere più belle che l'anno scorso hanno dato vita alla mostra antologica dedicata al Maestro nelle sale di Palazzo Venezia, a Roma. Gab. Sim.

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