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«NON CREDO e non voglio credere che il presidente Berlusconi permetta che a un lavoratore della Rai sia ...

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Nulla di nulla». Punta alto Alessandra Canale, storica annunciatrice della Rai che sabato sera è scoppiata in lacrime annunciando dal video il suo addio. E che ha detto di non condividere, all'interno del "restyling" deciso dall'azienda, l'iniziativa che ha portato sulle tre reti di Viale Mazzini sei nuove signorine buonasera. Pur non volendo commentare la reazione dell'azienda che subito ha parlato di «gesto gravissimo» e di «inchiesta», è decisa a difendersi. «Saranno le autorità competenti a valutare - replica decisa, spiegando che oggi ha un appuntamento in azienda - ma, io non mi fermerò di fronte a nulla e nessuno. Userò ogni mezzo lecito, in ogni sede, per far valere i miei diritti per il mio lavoro. Ho avuto una infinità di telefonate di solidarietà anche di persone autorevoli. Non immaginavo di avere un consenso così. Mi hanno detto anche che i centralini della Rai sono stati subissati di chiamate. Mi dicono che sono pronte interrogazioni parlamentari e ricorsi alla Corte dei Conti. Come ho esplicitamente detto sabato sera, non condivido il provvedimento e come me, evidentemente, la pensano moltissimi italiani». Poi si toglie qualche sassolino: «Le nuove le ho viste ieri sera in bassa frequenza mentre registravano. Un annuncio è durato tre ore. E lasciamo perdere l'inflessione... E poi uno staff elefantiaco, che chissà quanto costa, con acconciatori e parrucchieri». «Perchè - chiede - mortificare le professionalità interne? Altre annunciatrici potevano benissimo trovarle in Rai così come gli acconciatori e tutto il resto».

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