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CUPIDO ormai usa il computer e scocca le sue frecce online.

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E le chat sono ormai la seconda miniera di incontri e relazioni affettive, subito dopo i luoghi di lavoro». Parola di Tonino Cantelmi, direttore della Scuola di specializzazione di psicoterapia cognitiva-interpersonale di Roma, autore insieme a Stefania Cannizzaro di uno studio sui «Sentimenti in Rete» pubblicato su «Psicotech», la rivista della Società italiana di psicotecnologie. Se l'ambiente lavorativo oggi «è al primo posto come fonte di relazioni con un minimo di stabilità (6 mesi) in Italia, sono davvero moltissime le storie che nascono in chat - dice Cantelmi - Ma solo poche si trasformano in rapporti affettivi nella vita reale. Infatti su 10 storie nate in chat, solo due o tre cercano di "uscire" dalla Rete, ma non tutte ce la fanno. Spesso, nonostante la grande intimità e passionalità raggiunta chattando, la persona incontrata dal vivo si rivela totalmente altra rispetto alle attese. Come abbiamo verificato studiando 51 storie di amore vissute e narrate da utenti della chat Atlantide». Dall'analisi dello psicologo emerge che a cercare l'amore in rete sono per lo più donne single, con una certa cultura, ma anche impiegati e studenti. E la gran parte vive nel Nord Italia. «Ne scaturisce l'immagine del cybernauta come "cercatore di stimolazioni" sentimentali, una sorta di "avventuriero romantico" del Duemila, mosso da una fame di sentimento. Ormai l'amore in chat - prosegue Cantelmi - è vissuto in modo romantico e pieno: tradire online è come farlo nella realtà. E il rapporto sul web si sta sovrapponendo a quello reale. Tanto che per alcuni è anche più appagante». «Il problema è che solo raramente le storie proseguono fuori dalla chat. Oppure, dopo un breve periodo di forte passione, finiscono. Ma questo è un settore da tenere d'occhio - conclude l'esperto - perchè ormai le chat sono un importante serbatoio di relazioni».

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