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LE NEO-MAMME in Italia stanno diventando sempre più giovani e decidono di fare il primo figlio prima ...

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Questo l'identikit tracciato ieri a Roma, nel convegno di apertura del corso di ostetricia e ginecologia dell'Università di Tor Vergata, presso l'Ospedale S. Eugenio. Negli ultimi tre anni si è assistito ad un cambiamento che smentisce tutti i miti delle donne in carriera che partoriscono quasi all'alba dei quarant'anni. Ben il 46% delle primipare ha infatti un'età inferiore ai 35 anni, compresa tra i 22 e i 30; nel 2000, invece, il 79% delle neo-mamme aveva un'età pari o superiore ai 35 anni. «Si tratta di persone che hanno trovato la loro stabilità affettiva prima e hanno meno problematiche lavorative - spiega Maria Gabriella De Simone, responsabile del servizio di preparazione e sostegno al puerperio del S. Eugenio - Vivono la loro realtà socio-lavorativa serenamente, senza farsi prendere dalle ansie di mancate donne in carriera». La maggior parte delle neo-mamme sono infatti donne neolaureate, neodiplomate o in fase di specializzazione, che hanno deciso di mettere da parte per un po' le loro ambizioni lavorative per dedicare almeno un anno della loro vita al bambino. «Tra le mie pazienti - continua - ho avuto anche ragazze che stavano preparando il concorso per avvocato o frequentavano master di specializzazione post-laurea». Ciò che è emerso al convegno, è che un supporto emotivo e psicologico alle mamme per tutto il primo anno di vita del bambino può essere molto utile. Per questo motivo è stata proposta e accettata l'idea di promuovere una giornata nazionale della Neo-mamma, in cui offrire aiuto per affrontare problemi legislativi, sanitari, clinici ed emotivi legati alla maternità. «La proposta dovrà essere ora elaborata dalla Commissione bicamerale per l'Infanzia - conclude De Simone - ma siamo fiduciosi di riuscire a renderla effettiva quanto prima».

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