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Il film-scandalo piace al Direttore

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«Twentynine Palms» si conferma il caso della Mostra. La proiezione per la stampa del film di Bruno Dumont (nella foto), già regista di «L'umanità» (Gran Premio della Giuria a Cannes nel 1999), è stata un mezzo disastro: fischi, risate e applausi ironici al termine delle scene di sesso con il protagonista maschile, interpretato dall'americano David Wissack, che urla come Tarzan. Dopo mezz'ora di pellicola, una «fuga collettiva» di una trentina di persone, stufe di vedere il film, un viaggio nel deserto tra un fotografo e la sua compagna (l'attrice russa Katia Golubeva) inframezzato da lunghi silenzi, atti sessuali animaleschi e feroci liti. Poi, l'orrore, con un finale agghiacciante. «Un film d'amore», lo ha definito il regista francese. Prima dell'inizio della Mostra lo aveva già indicato come un film speciale; oggi ribadisce che si tratta di un capolavoro, che ha «scene da antologia del cinema». A parlare è il direttore della Mostra, Moritz de Hadeln: «È stato scelto da France culture come uno dei film maggiori dell'anno e questo per i suoi valori eccezionali sul piano artistico».

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