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Paganini ci riprova con «Rudy»

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Il danzatore classico e televisivo che col «Giulietta e Romeo» del Balletto di Roma nel 2002-03 ha realizzato 112 spettacoli in 78 teatri italiani, superando anche i Momix, ora coglie altri successi interpretando Rodolfo Valentino in un nuovo musical di Harold Troy, che ha debuttato alla Versiliana di Marina di Pietrasanta il 13 luglio, palcoscenico su cui tornerà domani e dopodomani. Lo spettacolo doveva andare in scena il 14 luglio nel Teatro di Ostia Antica, ma l'attesa tappa romana nella rassegna «Italiarte» non c'è stata, per un incidente di percorso di Raffaele Paganini: ed è probabile che prossimamente egli voglia recuperare a Roma l'occasione perduta. La novità di questo musical diretto da Claudio Insegno con musica di Maurizio Fabrizio, coreografia di Sylvie Mougeolle, scene di Francesco Scandale, costumi di Silvia Morucci e luci di Massimo Tomasino, è la versione gay di Rodolfo Valentino - nome d'arte del tarantino Rodolfo Guglielmi (1895-1926) - un fallito con le donne, a dispetto della bellezza mediterranea e della fama di amante latino e «tombeur de femmes» guadagnata nella folgorante carriera americana di attore. Paganini rivive il personaggio mettendone in luce non solo le doti di ballerino e di attore, di amante dell'arte e di collezionista così simili a quelle di Rudolf Nureiev, che lo incarnò nel celebre film «Valentino» del 1977, ma anche le debolezze. Tra queste, il difficile rapporto con le due mogli, Jean Acker con cui praticamente Rudy non convisse e Natacha Rambova: questo matrimonio durò qualche anno per poi spezzarsi per volontà di lei, il che fece precipitare l'equilibrio affettivo e nervoso dell'attore. La sua morte a New York a 31 anni, tuttora misteriosa, ne amplificò il mito che resta intramontabile e aperto a tutte le interpretazioni. Festival la Versiliana info: 0584-265757

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