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L'anguilla che mandò in purgatorio Martino IV

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111e vi restò fino alla morte una volta scoperti i buoni vini del luogo: si tratta di una sagra paesana con i prodotti tipici della zona, il vino soprattutto, spettacoli musicali, cortei storici e una sfilata di carri allegorici. Ma in riva al lago di Bolsena è d'obbligo il pranzo a base di pesce. Naturalmente il piatto più celebre è la dantesca «anguilla alla Vernaccia» che mandò in purgatorio, per la sua golosità, papa Martino IV, come scrive Dante nella "Divina Commedia". Il papa morì nel 1285 proprio a Montefiascone e da allora le grasse anguille bolsenesi annegate nel vino, all'antica maniera etrusca, costituiscono una delle prelibatezze del luogo. Ecco dunque la ricetta tipica. Per 4 persone occorrono i seguenti ingredienti: 1 anguilla di circa 1 kg; 1 l di Vernaccia; olio d'oliva; rosmarino; alloro; limone; aglio; sale e pepe. Pulite e raschiate bene l'anguilla e poi tagliatela a pezzi di circa 6 cm che verranno lavati in acqua corrente. A parte preparate una marinata con il vino e un trito di rosmarino, alloro e uno o due spicchi d'aglio; salate e pepate a volontà. Lasciatevi i pezzi di anguilla per un'intera notte nel frigo. Il giorno dopo scolateli bene e ungeteli ad uno ad uno con un preparato composto d'olio, poco limone, sale e pepe. Arrostite le trance sulla graticola ben calda oppure infilatele in uno spiedo alternandole con foglie di lauro che faciliteranno la digestione. Durante la cottura bagnate ogni tanto con qualche cucchiaio della marinata alla Vernaccia. Quando i pezzi di anguilla saranno cotti e dorati, serviteli caldissimi accompagnandoli con insalata di finocchio, che contribuirà a far digerire il grasso e saporito pesce e naturalmente con un fresco vino EST! EST!! EST!!! M. C. P.

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