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di PATRIK PEN DOMANI in quel gioiello che è il Teatro Caio Melisso è in programma un'anteprima ...

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La direzione musicale dell'ensemble strumentale del Teatro Lirico Sperimentale è affidata ad Andrea Certa, la regia a Paolo Baiocco. La farsa, messa in scena per la prima volta nel 1803 a Venezia, è una satira non solo dei personaggi del melodramma settecentesco ma di tutta la società di quello che allora veniva ormai visto come «il secolo scorso». Prendere in giro cantatrici, poeti, maestri di musica, impresari e ballerine non era una novità; erano stati per tutto il Settecento i bersagli prediletti dell'opera comica. Il melodramma giocoso di Artusi e Gnocco ha avuto esiti ben superiori alle previsioni dei suoi stessi autori: una media di ben due o tre allestimenti all'anno nei maggiori teatri italiani e stranieri dal 1805 al 1811 ed è tornato alla grande sulle scene internazionali dal 1990 quando venne ripreso proprio a Spoleto dallo Sperimentale. Sulla scia di questo successo è approdato, tra l'altro, a Roma ed a Budapest ed è entrato in repertorio anche in teatri americani e tedeschi. La ragione sta nella singolare struttura: accanto alle consuete tirate sull'ignoranza dei cantanti o sulle tirchierie degli impresari, vengono introdotte arie «ad libitum» bene accostate ai classici numeri fissi e destinate alla prima donna Corilla. «La prova di un'opera seria» diventò, quindi, un vero cavallo di battaglia per molte cantanti dell'Ottocento che avevano finalmente carta bianca per inserire le loro «arie del baule». L'allestimento dello Sperimentale di Spoleto, semplice ed efficace, è un banco di prova particolarmente valido per i giovani cantanti ed uno spasso per il pubblico. Si replica l'antivigilia di Ferragosto.

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