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di CARLO FABRIZIO CARLI PER UNA singolare circostanza, Rovereto (patria del filosofo Antonio ...

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Di Libera ricorre in questi giorni il centenario della nascita: lasciato il Trentino poco più che ventenne, si trasferì a Roma, dove avrebbe vissuto - con la sola interruzione del triennio conclusivo della guerra - fino alla morte prematura e improvvisa, che lo colse non ancora sessantenne, nel 1963: giusto quarant'anni fa. Parlare di Libera significa soprattutto ricordare la stagione straordinaria della nascita dell'architettura moderna in Italia: anni di entusiasmi e di polemiche, di incontri, di scontri e di realizzazioni memorabili. Gli anni, densissimi, dell'architettura razionale: un sogno di limpidezza. Nel 1928, mentre si laurea in Architettura e si segnala come l'allievo più brillante assieme a Mario Ridolfi, Libera aderisce al Gruppo 7, l'iniziale cellula del movimento razionalista, pubblica il saggio Arte e Razionalismo e svolge un ruolo di primo piano nell'organizzazione della Prima Mostra di architettura razionale. Nel 1930 è tra i fondatori del Miar (Movimento Italiano per l'Architettura Razionale). Il 1932 segna l'affermazione professionale. della memorabile Mostra del Decennale della Rivoluzione Fascista, Libera progetta (assieme a Mario De Renzi) la facciata su Via Nazionale, e il Sacrario dei Martiri (assieme a Antonio Valente). Tale impegno nel campo degli allestimenti espositivi non resterà isolato. Sempre nel 1932, la nomina a Consulente artistico del Pnf gli apre la strada di grandi incarichi pubblici: l'anno seguente vince (assieme a De Renzi) il concorso per l'Ufficio postale Aventino a Roma, e partecipa a quelli per il Palazzo del Littorio (1° e 2° grado), per l'Auditorium di Roma e per il Piano Regolatore di Aprilia. Libera è ormai figura di riferimento accanto a Terragni del movimento razionalista, ma interprete di uno stile personale e inconfondibile - amalgama di lessico modernista e di sospensione metafisica - come mise in luce Gio Ponti. Mentre, nel settore dell'edilizia privata, vanno segnalati i 4 villini costruiti ad Ostia, nel 1938 Libera vince il concorso per il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi (foto) dell'E42, l'Eur, a Roma, destinato ad ospitare l'esposizione universale del 1942. E dell'E42 egli progettò pure l'arco dalla luce di 200 metri, che non fu mai costruito, ma che dell'esposizione avrebbe dovuto costituire il motivo di maggiore spettacolarità. Nel dopoguerra, Libera insegna negli atenei di Firenze e di Roma: nel 1947 è a capo dell'ufficio progetti dell'Ina-Casa: realizza - tra il 1950 e il '54 - l'Unità d'abitazione orizzontale al quartiere Tuscolano a Roma, in cui si fondono le suggestioni della Medina di Casablanca e della corbusieriana Unité d'habitation di Marsiglia, studiate nel corso un viaggio. Nel 1956 vince il concorso per il Palazzo della Regione a Trento e nel 1958 progetta, con Cafiero, Luccichenti, Monaco e Moretti, il Villaggio Olimpico per le Olimpiadi del '60. È l'ultimo impegno di ampio respiro che Libera potrà vedere realizzato; postumi e con modifiche saranno costruiti la Cattedrale di La Spezia e la Caserma all'aeroporto di Fiumicino.

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