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di PATRIK PEN L'ACCADEMIA Musicale Chigiana (fino al 30 agosto) e la 60° Settimana Musicale ...

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Incantevole «Il teatro de' Rozzi», riaperto per l'occasione, dopo un restauro durato anni. In un panorama musicale caratterizzato dall'avanguardia, il 38enne Betta è un'eccezione: è un «neo-romantico» rispettoso dell'armonia e della melodia, i cui lavori per il teatro sono a metà strada tra lirica e commedia musicale. La mini-trilogia (una prima operina - «Il fantasma nella cabina» è stata rappresentata a Bergamo ed è in arrivo a Roma) ha due temi di fondo: la memoria e la nostalgia. Plasmano l'orchestra (pochi elementi) ed il canto (interrotto da lunghe parti parlate e recitate) ancora di più delle avventure giallo-comiche di Cecé Collura (Luca Canonici), commissario bordo in navi da crociera. Nella seconda delle tre operine («Il mistero del finto cantante»), Cecé Collura è il «finto cantante» John Bolton (Ugo Dighero), ovvero Silvio Berlusconi, travestitosi da cantautore Anni '60 per sfuggire le cure del Governo e della politica e rifugiarsi nella memoria e nella nostalgia di quando, giovanotto, si guadagnava la vita facendo il cantatore ed il fine dicitore sui transatlantici. La musica è lieve ed orecchiabile, le battute mai sarcastiche. Il «finto cantante» potrebbe anche divertire il Presidente del Consiglio che - si dice - se la spassò da matto nel settembre 1994 quando in un «Elisir d'amore» donizettiano allestito a Spoleto da quel diavolo di Gregoretti, Dulcamara venne raffigurato come Berlusca ed i suoi paggetti posti nelle vesti di Ferrara, Pilo, Tajani e Letta. L'altra operina di Betta in scena a Siena («Che fine ha fatto la piccola Irene?») è un breve melodramma, pensato per Denia Mazzola (a cui sono affidate due difficili arie). Per chi ha un palato più difficile, la Settimana Musicale ha proposto una grande Nona di Beethoven diretta da Gelmetti ed un concerto straordinario, a Piazza del Campo, di Mehta, alla guida dell'orchestra del Maggio Fiorentino.

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