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PARIGI — Buon compleanno, Johnny Hallyday: la Francia ha festeggiato ieri alla grande i sessant'anni ...

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Le celebrazioni, in corso da settimane, con i media che gli dedicano aperture di telegiornali e prime pagine come se fosse un dio in terra, sono culminateieri sera: proprio nel giorno del suo sessantesimo compleanno l'immortale Johnny ha animato un quarto e ultimo pirotecnico megaconcerto a cielo aperto nello stadio Parco dei Principi di Parigi, trasmesso in diretta da Tf1, la principale rete tv di Francia. Impressionante il numero dei big che in uno stadio affollato a dismisura si sono stretti per l'occasione attorno al cantante vestito di cuoio nero, con l'immancabile ciuffo (ossigenato): nemmeno il presidente Jacques Chirac e il primo ministro Jean-Pierre Raffarin hanno mancato l'appuntamento. La stessa, trionfalistica atmosfera si era respirata alle altre tre esibizioni al Parco dei Principi del 10, 11 e 14 giugno e in effetti in Europa non sembra esserci nessun altro cantante in grado di attirare masse così immani e di vendere con anticipo di moltissimi mesi la bellezza 240.000 biglietti per quattro serate (a prezzi di tutto rispetto, da un minimo di 38 ad un massimo di 116 euro a testa). Sul perchè del perenne successo di Johnny Hallyday anche i sociologi sono adesso all'opera. Come ha fatto a diventare nell'immaginario collettivo dei francesi un'icona a cui si guarda con affetto e ammirazione costanti? Una risposta non è facile. Rozzo, ruspante, con idee semplici e taglienti, Johnny Hallyday ha amici soprattutto a destra, ma per lui stravede egualmente l'ex-leader comunista Robert Hue. Con le mani bucate (metà dei suoi guadagni finiscono per contratto su un conto bloccato, altrimenti spende fino all'ultimo centesimo), il furbo Johnny sembra comunque intenzionato a capitalizzare al massimo sui sessant'anni: nei prossimi mesi andrà in tournee per gli stadi di quella Francia di provincia che tanto lo ama. Ad agosto farà una puntata persino a Baalbek in Libano. E intanto sfrutta l'eccesso di fama facendo pubblicità a tutto spiano, per i telefonini, per l'accendino Zippo, per la compagnia assicurativa Credit Mutuel, per gli occhiali da presbite Optic 2000. E non ha proprio complessi per l'assunzione nell'empireo dei miti: «Ovviamente però - puntualizza - è meglio essere un mito vivente che morto...».

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