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Occhi di bambini alla scoperta della «Merica»

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Mazzucco candidata allo Strega con un romanzo della memoria sull'epopea migratoria

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I ragazzi nati negli ultimi decenni dell'800 ebbero l'America. Nè una meta, nè un sogno: soltanto l'occasione per risorgere. Forse questa convinzione ha spinto Melania G. Mazzucco a riannodare i fili della memoria, partendo da racconti familiari e corrispondenze private, facendo un paziente laoro di archivio in Italia e negli Usa, spulciando giornali d'epoca, documenti della polizia e delle compagnie di navigazione americane, per scrivere «Vita», la storia di due ragazzini che si dipana nell'epopea migratoria verso la «Merica». Il ragazzo si chiamava Diamante. Non era partito da solo. Con lui c'era una bambina di nove anni, con una gran massa di capelli scuri e due occhi profondi, cerchiati di nero. Si chiamava Vita. Erano partiti da Tufo di Minturno, minuscolo paese sul Garigliano, fiume che segna il confine tra Lazio e Campania, attraversato da un ponte di ferro sospeso, «magnifico e uguale», anche se più piccolo di quello di Brooklyn che ai due ragazzini non faceva tanto effetto. Vita e Diamante sono realmente esistiti, come molti personaggi dalle esistenze difficili che alimentano il libro intrecciandosi fra loro, in un turbinio di eventi. Diamante è il nonno dell'autrice. Vita avrebbe potuto essere sua nonna, se le strade dei due ragazzi non si fossero ad un certo punto separate. Sbarcati insieme a migliaia di connazionali ad Ellis Island alla ricerca di quella felicità garantita dalla Costituzione a stelle e strisce, Vita rimarrà nella Grande Mela dove raggiungerà l'agiatezza, Diamante tornerà in Italia, sconfitto e con un sentimento di estraneità verso il mondo e verso se stesso Il romanzo della Mazzucco, nella dozzina che concorre al premio Strega 2003, dalla scrittura vigorosa e brillante, è il libro della memoria, personale e del paese (a Minturno sono in molti, lucciconi agli occhi, a riconoscersi), ma anche un libro sull'identità italiana. Una storia ora buffa, ora amara, comica e dolorosa, tenera e insieme crudele per raccontare la conquista, con i denti e con le unghie, di un'America che stava all'altra parte del mondo. Una storia scritta nel 2003, proprio mentre l'Italia sembra essere diventata l'America per chi abita sulla riva di un altro mondo. Melania G. Mazzucco «Vita», Rizzoli 398 pagine, 16 euro

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