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di GABRIELE SIMONGINI RESTAURARE un monumento solenne non significa solo curarne l'aspetto ...

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È quanto avviene nella Chiesa di Sant'Agnese in Agone a Roma, in Piazza Navona: magnifica opera borrominiana. Gabriella Marchetti, Giuseppe Simonetta e Laura Gigli, gli esperti intenti a dirigere i laboriosi lavori di restauro della Chiesa, hanno anche riscritto, con scoperte fondamentali, la storia dell'edificio sacro, contestualizzandola nel complesso delle circostanti Fabbriche Pamphili: la Fontana dei quattro fiumi, il palazzo della famiglia, il Collegio Innocenziano. Esito di questo «restauro mentale» è il bel libro intitolato «Sant'Agnese in Agone a Piazza Navona. Bellezza Proporzione Armonia nelle Fabbriche Pamphili» (Gangemi, Roma 2003, pagine 304), presentato oggi (alle ore 17,30) all'Almo Collegio Capranica, nell'omonima piazza. Gli autori ci guidano a scoprire con meraviglia come il genius loci che illumina la Chiesa attraversi molti secoli. E, come ci spiega l'architetto Gabriella Marchetti, tutto è incentrato intorno ai temi dell'agonismo e del martirologio. Nell'attuale Piazza Navona sorgeva, in epoca romana, lo stadio edificato da Domiziano (81-96) ove si teneva un triplice agone, ossia una gara (musicale, equestre, ginnica) quinquennale in onore di Giove Capitolino. In particolare aveva luogo un singolare tipo di corsa a piedi cui erano ammesse anche le donne. Gli autori del pregevole volume dimostrano che la tradizione dell'agonismo è stata tenuta presente da tutti gli artisti che nel corso del tempo hanno lavorato all'edificazione e alla decorazione della Chiesa, inaugurata il 21 gennaio del 1672. Tutte le testimonianze letterarie, storiche, figurative, musicali e liturgiche sulla Chiesa sono innervate da questo "fuoco". Ad esempio, gli ingressi della Chiesa sono in rapporto con lo spazio dell'originario Stadio domizianeo, dove fu martirizzata Sant'Agnese. Il tema del martirio deriva quindi e si incrocia col concetto di una corsa (agone) metaforica intesa come superamento dello stato-ostacolo materiale per la conquista di uno stato spirituale di elezione. L'edificazione della Chiesa di Sant'Agnese in Agone iniziò con la demolizione di quella antica e riflettè idealmente le ambizioni culturali della famiglia Pamphili, realizzate da Papa Innocenzo X. Sia l'architettura sia gli apparati decorativi della chiesa rispondono alla perfezione e in modo sorprendente al tema dell'agone. Tra le scoperte più significative degli autori del libro, rileva la Marchetti, c'è anche la nuova lettura di una statua posta sul lato nord, accanto al campanile, che tutti tenevano per Sant'Agnese mentre va invece vista come Sant'Eugenia: anche lei giovanissima martire romana. Per quanto riguarda il restauro della Chiesa è in corso il completamento dei campanili e del tamburo e sono disponibili i fondi per iniziare gli interventi sulla cupola. I responsabili del restauro, oltre che autori del volume edito da Gangemi, si sono studiati di rispettare ed attuare anche in questo caso i principi della Bellezza, della Proporzione e dell'Armonia, alla base delle Fabbriche Pamphili affacciate su Piazza Navona. Non è di tutti l'attitudine ad un siffatto restauro globale.

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