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Musica gratis addio, dai big informatici novità e brani esclusivi a medio prezzo

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E allora gli appassionati si adeguano. Ridotto a miti pretese Napster, mitico sito dello scaricamento gratuito, a colpi di azioni giudiziarie, le cinque major discografiche (Bmg, Emi, Sony Music, Universal e Warner) che governano il mondo della musica segnano un'altra vittoria "storica" con il successo negli Stati Uniti di iTunes Music Store (il nome deriva dal sistema iTunes 4, ultimo nato in casa Apple nell'ambito del software per la musica digitale), il negozio di musica online messo su dalla stessa Apple in sintonia con i "signori" delle sette note. In una settimana negli Usa sono state vendute attraverso il sito oltre un milione di canzoni al prezzo di 99 centesimi di dollaro l'una. L'annuncio ieri a Cupertino, in California, da fonti della Apple che ha lanciato il primo "megastore" musicale del web con un catalogo di circa 200 mila canzoni messe a disposizione dalle cinque major. Metà degli acquisti (possibili, per adesso, solo negli States e solo per chi possiede un computer Apple McIntosh, il 4% circa del totale di pc americani) hanno riguardato cd interi, al prezzo di 9,99 dollari. Se si pensa che le previsioni più ottimistiche parlavano di buon risultato a un milione di canzoni vendute in un mese, si ha la dimensione del boom fatto segnare dall'iniziativa. Apple e case discografiche sono corse subito ai ripari annunciando che da oggi altri 3.200 nuovi brani saranno aggiunti alla lista. Tra questi anche arie della «Tosca» cantate da Andrea Bocelli. iTunes Music Store è di esemplice accesso e uso. Gli utenti possono eseguire una semplice ricerca all'interno del negozio online per individuare qualsiasi canzone in base al titolo, all'artista o all'album, oppure navigare nell'intera raccolta di brani per genere, artista e album. Inoltre possono ascoltare gratuitamente un'anteprima di 30 secondi di qualsiasi brano disponibile. Il sistema include brani esclusivi di oltre 20 artisti tra cui Bob Dylan, U2, Eminem, Sheryl Crow e Sting. I brani sono codificati in un uovo formato audio che, assicurano alla Apple, fornisce una qualità di gran lunga superiore al "vecchio" mp3, eguagliando la purezza e la dinamica dei cd. C'è naturalmente attesa anche in Italia per l'esordio mondiale del nuovo sistema la cui data però non è stata ancora fissata. Attesa resa ancora più spasmodica dall'entrata in vigore delle nuove norme antipirateria che hanno fatto sparire, almeno nelle dimensioni cui era arrivato, il fenomeno dei 'vu cumprà con i cd contraffatti agli angoli della strada. E che hanno stabilito, in difesa dei diritti d'autore, forti aumenti per i supporti vergini, sopratto i cd, destinati alla registrazione. Aumenti contro i quali è scesa ieri in campo l'Asmi, l'Associazione sistemi e supporti multimediali che, attraverso una pubblicità a tutta pagina pparsa su alcuni quotidiani, parla di «memory tax imposta sui supporti di registrazione. I tuoi ricordi ora sono un business, i tuoi dati sono tassati. La verginità è un peccato».

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