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DIVERGENZE sul metodo di pulitura del David di Michelangelo conservato alla Galleria dell'Accademia: ...

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«Abbiamo appena concluso la fase di rilevamento ottico - ha spiegato - e sarebbe ora cominciata la pulitura a secco, come già annunciato, con spazzolino di tasso, pelle di daino e gomma. L'intervento infatti non è mai uniforme e si deve adeguare al tipo di sostanza che si trova sulle superfici. Questa metodologia ora però non è stata condivisa dal comitato scientifico (formato dalla direttrice del museo, dal Cnr e dall'Opificio delle pietre dure) che mi ha invitato per scritto ad utilizzare solo il pennello». «Successivamente - ha dichiarato ancora la restauratrice che alcuni anni fa è intervenuta anche sul basamento del Perseo di Benvenuto Cellini - ho appreso dai giornali che, in base ad una serie di analisi, è stato deciso di procedere per impacchi ad umido che però io, in questa prima fase, non ritengo adatti per una pulitura mirata al millimetro». «Poichè non condivido tale procedura - ha spiegato ancora Parronchi - e non potendo fare quello che invece io ritengo più adeguata, trovandomi di fronte ad una specie di aut-aut, ho scritto una lettera al soprintendente Antonio Paolucci con cui gli ho comunicato che lasciavo l' incarico». Il restauro riprenderà a settembre, ha precisato a sua volta la direttrice dell'Accademia Franca Falletti, «con impacchi estrattivi di acqua distillata e spetterà a Paolucci decidere a chi affidare il lavoro».

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