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L'immunologa affossa le regole della riapertura: follia solo un metro al ristorante

Antonella Viola dell'Università di Padova: nei luoghi chiusi il contagio va ben oltre il metro

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"Sono sconcertata dalle decisioni prese, un metro di distanza non è assolutamente sufficiente in un ristorante, in un luogo chiuso in cui non si usa la mascherina, in cui si chiacchiera, si sta insieme per tanto tempo". Così Antonella Viola, immunologa dell’Università di Padova, in collegamento con Agorà su Rai3. "In un ambiente chiuso con riciclo di aria il contagio va ben oltre il metro. Anche se dobbiamo distinguere tra i condizionatori che riciclano l'aria, in cui c'è un rischio rilevante, e quelli che ricambiano l'aria, come in ospedali e aeroplani dove il rischio è ridotto", spiega Viola. La distanza di un metro?  "Una decisione che dal punto di vista scientifico non tutela le persone che andranno al ristorante - continua - Ci sono decisioni che non si comprendono come la riapertura delle palestre così accelerata, con l’apertura di spogliatoi e docce. Queste riaperture dovrebbero essere possibili in alcuni Regioni, in altre non sono giustificate. E non riesco a trovare una motivazione scientifica per cui si può riaprire un ristorante e una palestra e non un teatro o un cinema dove le persone hanno le mascherine, sono distanziate e non parlano".  L'aria condizionata può muovere le goccioline, inoltre è più pericoloso dove l'aria condizionata è in ricircolo e non ci sono sistemi filtranti. Lo spiegano nei dettagli la professoressa Antonella Viola e @OfficialTozzi #agorarai pic.twitter.com/ihq2WKVOJY— Agorà (@agorarai) May 18, 2020

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