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Decreto Fase 2, si lavorerà su sette giorni (e anche di notte)?

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Davide Di Santo
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Per evitare affollamenti e ore di punta durante la Fase 2 che partirà il 4 maggio si lavorerà su sette giorni e forse anche di notte. L'orientamento del governo per il decreto sulla riaperture è infatti di rivedere gli orari di lavoro. La conferma, xche però non entra nei dettagli, arriva da Paola De Micheli, ministro delle infrastrutture e trasporti: "Non è immaginabile che possa aumentare il numero di bus e metropolitane improvvisamente, sono strumenti che vanno ordinati e costruiti, ma aumenteranno le frequenze. Per evitare gli orari di punta, però, vanno modificati gli orari di lavoro", spiega la ministra ospite della trasmissione Circo Massimo su Radio Capital. Quanto alle misure di sicurezza che verranno prese sui mezzi di trasporto, De Micheli, spiega che "nei luoghi di attesa ci sarà ovviamente l'obbligo di distanziamento ma chiederemo alle imprese di aiutare le persone a non salire su quei mezzi se hanno già capienza piena. Ci sarà quindi un'attività di programmazione che prima sarà fatta in manuale e che dopo con alcune sperimentazioni speriamo si possa fare a livello informatico. È ovvio che la prima settimana sarà più faticosa con situazioni che funzionano e altre no". Per approfondire leggi anche: C'è la misura anti-comitiva: ragazzi in gruppo? Massimo tre L'Italia vuole ripartire, servono misure subito. "Entro poche ore credo che sarà chiaro qual è il profilo della graduale e prudente riapertura di alcune attività", afferma ancora Paola De Micheli annunciando: "oggi iniziamo ad approfondire i risultati di tutti i nostri studi per tenere insieme la protezione e la giusta voglia di tornare a lavorare che hanno tutti gli italiani". La riapertura "sarà uniforme su scala nazionale. Le regole saranno uguali per tutta Italia. Ma se rileviamo che in aree di una regione aumentano i contagi, la reazione dovrà essere territoriale".

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