Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Coronavirus, record di tamponi. E la curva si appiattisce

Per la prima volta dal 20 marzo meno di 3mila pazienti in terapia. Nelle ultime 24 ore morte 525 persone

Silvia Sfregola
  • a
  • a
  • a

I nuovi dati su decessi e contagi nel nostro Paese confermano il "trend discendente": lo ha sottolineato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nel corso del consueto aggiornamento nella sede della Protezione civile. Le vittime legate al coronavirus sono state 525 (mercoledì il dato era di 578), portando il bilancio a 22.170 decessi in Italia dall'inizio dell'emergenza. Al contrario, risale anche se di poco il dato sui nuovi positivi, 1.189: mercoledì erano stati 1.127. Attualmente in Italia ci sono 106.607 contagiati. Novità positive sul fronte dei ricoveri: sono 2.936 le persone in terapia intensiva, ben 143 in meno rispetto a mercoledì. È il numero più basso di persone ricoverate dal 21 marzo. Scende anche il numero dei ricoverati con sintomi che passa da 27.643 a 26.893. Infine, sono 2.072 le persone guarite in Italia nelle ultime 24 ore (mercoledì erano state 962) dopo essere risultate positive al coronavirus, che portano il totale dei guariti dall'inizio dell'epidemia a 40.164. E oggi si registra anche il record del numero di tamponi: 60.999. Anche qui si tratta del dato più alto dall'inizio dell'epidemia. Le cattive notizie arrivano dal fronte dei medici: secondo i dati della Fnomceo sono ormai 127 i camici bianchi che hanno perso la vita. Degli ultimi cinque si è avuto notizia oggi. L'invito è ancora una volta a fare attenzione, perché la stragrande maggioranza della popolazione non è ancora venuta in contatto con il coronavirus e questo crea un rischio: "Oggi - ha detto Brusaferro - stimiamo che oltre il 90% degli italiani non sia venuto in contatto con il virus Covid-19. Se non siamo molto attenti la circolazione del virus può riprendere in maniera più intensa. Il 90% è una stima approssimata, potrebbe scendere all'85% in Lombardia. Vuol dire che la larghissima parte è ancora suscettibile e l'immunità di gregge si ha quando il 70-80% delle persone è entrato in contatto con un virus". "Non ci sono le basi tecnico scientifiche per un patentino di immunità", ha aggiunto il presidente dell'Iss, concludendo però che "quando ci sarà il vaccino, dovrà essere efficace e bisognerà avere le dosi necessarie per proteggere tutta la popolazione", mentre la vaccinazione anti influenzale quest'anno "diventa ancora più importante. Dobbiamo fare in modo che la più grande parte possibile della popolazione sia coperta".

Dai blog