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Coronavirus, Borrelli: a casa anche il primo maggio, prepariamoci alla seconda ondata

Davide Di Santo
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Il capo della Protezione civile e commissario per l'emergenza Coronavirus Angelo Borrelli "anticipa" il governo: "Restare a casa anche il primo maggio? Credo proprio di sì, non è una situazione che si risolverà presto, dovremo essere rigorosissimi e cambieremo anche il nostro approccio con i contatti umani", ha detto Borrelli ospite di Radio anch'io. "Il Sud regge ma bisogna assolutamente prudenti, seguire alla lettera le indicazioni che sono state date", ha aggiunto Il capo del dipartimento ha commentato l'ultima circolare del Viminale sugli spostamenti ed i comportamenti da tenere per contenere la diffusione del Covid-19. "Bisogna andare avanti con il massimo rigore - ha osservato Borrelli, questa mattina ospite anche di Circo Massimo, su Radio Capital - anche la circolare non sposta i termini dei comportamenti. Dobbiamo fare attenzione per evitare che la catena dei contagi ci sfugga di mano. L'ora d'aria per i bambini - ha concluso il capo del dipartimento della Protezione civile - non è consentita". Sul rischio di una seconda ondata di virus, Borrelli dice: "C'è una possibilità di ritorno soprattutto per chi non è stato colpito, bisogna usare misure forti e precauzionali, per questo non voglio sbilanciarmi su aperture e modalità, valutazioni che devono esser fatte con attenzione e soprattutto ci deve essere anche un attento monitoraggio successivo di quello che è l'andamento della diffusione del virus". La fase 2 può partire dal 16 maggio? "Se le cose non cambiano, potrebbe essere come potrebbe essere prima o dopo. Oggi siamo in una situazione stazionaria, bisogna vedere. Sicuramente, il 16 maggio è un periodo di tempo lungo. Da qui al 16 maggio potremmo avere risultati positivi che ci consentirebbero di aprire la fase 2" ma "la decisione va presa dagli esperti che stanno coordinando dall'inizio dell'emergenza la parte tecnico-scientifica. Siccome c'è la possibilità di ritorno" del contagio, "bisogna usare misure forti e precauzionali. Per questo non mi voglio sbilanciare su aperture e modalità", ha specificato Borrelli.  "Questa situazione ci permette di respirare anche soprattutto per quelle che sono le strutture sanitarie, le terapie intensive, i ricoveri, anche il nostro personale sanitario e le strutture soprattutto si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era sempre più forte e comportava pesanti sacrifici e impegni straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura. Si tratta di una situazione che ci permette di gestire l'emergenza con minore affanno e ovviamente questo perché sono stati posti in essere comportamenti che assolutamente devono permanere", ha detto Borrellli a Radio Capital commentando la "situazione pianeggiante" nella quale il Paese si trova attualmente in termini di contagi. Ma "bisogna andare avanti con il massimo rigore, anche la circolare esterna alla luce di quelli che sono stati i chiarimenti, di fatto non sposta i termini dei comportamenti, dobbiamo fare assolutamente attenzione per evitare di trovarci in una situazione nella quale ci sfugge nuovamente la catena dei contagi e ribadiamo che l'ora d'aria è una misura non ancora operativa e bisogna rispettare le regole di prudenza e stare in casa". 

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