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Papa Francesco alla Messa di Natale: in terra è tutto dare-avere ma Dio arriva gratis

Papa Francesco alla Messa di Natale invita ad accogliere l'amore e la grazia di Dio che "è completamente gratuita"

Silvia Sfregola
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"Stanotte l'amore di Dio si è mostrato a noi: è Gesù. In Gesù l'Altissimo si è fatto piccolo, per essere amato da noi. In Gesù Dio si è fatto Bambino, per lasciarsi abbracciare da noi. Ma, possiamo ancora chiederci, perché San Paolo chiama la venuta nel mondo di Dio 'grazia'? Per dirci che è completamente gratuita. Mentre qui in terra tutto pare rispondere alla logica del dare per avere, Dio arriva gratis. Il suo amore non è negoziabile: non abbiamo fatto nulla per meritarlo e non potremo mai ricompensarlo". È commentando le parole di San Paolo che Papa Francesco invita i tanti fedeli riuniti nella Basilica di San Pietro per la notte di Natale e i moltissimi cristiani che da tutto il mondo stanno seguendo in diretta tv la Santa Messa a accogliere l'amore e la grazia di Dio che, spiega, "è completamente gratuita". "Natale ci ricorda che Dio continua ad amare ogni uomo, anche il peggiore. A me, a te, a ciascuno di noi oggi dice: 'Ti amo e ti amerò sempre, sei prezioso ai miei occhi'". Lo ha detto Papa Francesco durante l'omelia per la Santa Messa del Natale celebrata nella Basilica di San Pietro. "Dio non ti ama perché pensi giusto e ti comporti bene; ti ama e basta. Il suo amore è incondizionato, non dipende da te. Puoi avere idee sbagliate, puoi averne combinate di tutti i colori, ma il Signore non rinuncia a volerti bene", prosegue Francesco. "Quante volte pensiamo che Dio è buono se noi siamo buoni e che ci castiga se siamo cattivi. Non è così. Nei nostri peccati continua ad amarci. Il suo amore non cambia, non è permaloso; è fedele, è paziente. Ecco il dono che troviamo a Natale", aggiunge il Pontefice. "Prima di andare in cerca di Dio - sottolinea ancora Papa Bergoglio - lasciamoci cercare da Lui. Non partiamo dalle nostre capacità, ma dalla sua grazia, perché è Lui, Gesù, il Salvatore". "Posiamo lo sguardo sul Bambino e lasciamoci avvolgere dalla sua tenerezza. Non avremo più scuse per non lasciarci amare da Lui: quello che nella vita va storto, quello che nella Chiesa non funziona, quello che nel mondo non va non sarà più una giustificazione - continua - Passerà in secondo piano, perché di fronte all'amore folle di Gesù, a un amore tutto mitezza e vicinanza, non ci sono scuse: la questione a Natale è mi lascio amare da Dio? Mi abbandono al suo amore che viene a salvarmi?". E dunque cosa fare "di fronte a questa grazia? Una cosa sola: accogliere il dono", afferma il Pontefice. "Il dono che è Gesù" si accoglie "per poi diventare dono come Gesù". "Diventare dono è dare senso alla vita - conclude -. Ed è il modo migliore per cambiare il mondo: noi cambiamo, la Chiesa cambia, la storia cambia quando cominciamo non a voler cambiare gli altri, ma noi stessi, facendo della nostra vita un dono". Domani il Papa diffonderà il suo messaggio di Natale e darà la benedizione 'Urbi et Orbi' dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana.

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