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Videogioco su Gesù, anche i preti lo vogliono: non è sacrilego

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Maria Grazia Coletti
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Tutti pazzi per il videogioco sulla vita di Gesù "I am Jesus Christ", "Io sono Gesù". Anche i sacerdoti lo vedono di buon occhio. E qualcuno di loro si dichiara già pronto a comprarlo. "Vedo un lato molto positivo in questo nuovo videogioco che può insegnare Gesù e la sua vita ai giovani attraverso un linguaggio loro vicino". Così don Nicola De Blasio, parroco della parrocchia di San Modesto a Benevento, commenta l'imminente uscita del videogioco "I am Jesus Christ" in cui il giocatore veste i panni del figlio di Dio e fa esattamente quello che viene raccontato dai Vangeli. Il sacerdote sembra entusiasta. "Può essere l'incarnazione del bene sul male - aggiunge -, in questo periodo è ancora meglio. Non lo trovo sacrilego. Io parto da un concetto: basta se ne parli, almeno qualcuno mette al centro Gesù. Prendiamo, ad esempio, le pubblicità del Natale: di tutto parlano tranne che del figlio di Dio". "Le novità - spiega don Nicola - non devono far paura. Anche quando uscì il musica Jesus Christ Superstar ci fu dissenso, poi ora lo danno anche nelle chiese. Tutti hanno paura del nuovo, e invece dovremmo aprirci". "Anzi - conclude don Nicola - ne voglio uno anche io". Insomma il simulatore della vità di Gesù è in lavorazione e fa già discutere.

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